“Le fragilità sono aumentate anche a livello locale e la pandemia ha
scompaginato il mondo giovanile mandellese. E' allora indispensabile porsi in una
dimensione di ascolto della comunità”
(C.Bott.) Riccardo Mariani, sindaco di Mandello Lario dal 2005 al 2015, è il nuovo coordinatore
politico di “Casa Comune”. Dietro la sua nomina ci sono, per sua stessa
ammissione, “il desiderio di percorrere un cammino politico serio e costruttivo”
e di “preparare il terreno per attuare strategie che riportino “Casa Comune per
Mandello democratica” dentro la comunità locale”.
Lo ha detto oggi, Mariani, incontrando la stampa in
sala civica e sottolineando come sia indispensabile non soltanto rilanciare l’azione
del centrosinistra ma anche, se non soprattutto, “tornare a capire ciò che la
comunità mandellese desidera e allargando la partecipazione al maggior numero
possibile di persone che condividono il proposito di intraprendere un’attività
politica intensa, sempre e soltanto al servizio della cittadinanza”.
“Incontreremo i mandellesi in un’assemblea che terremo
in sala civica il prossimo 2 marzo - ha annunciato il coordinatore dello
schieramento che dal 2015 occupa in consiglio comunale i banchi dell’opposizione
- e in quella sede ci confronteremo con loro, annunceremo le iniziative
previste per i prossimi mesi e illustreremo il nostro disegno politico”.
C’è tanto da fare, a Mandello. Ne è consapevole,
Riccardo Mariani, che dopo aver ricoperto in paese per due mandati consecutivi
la carica di sindaco ha anche vissuto un’esperienza da assessore alle Politiche
sociali, alla casa e al lavoro in Comune a
Lecco. “Mi piace l’idea di tornare a occuparmi della realtà mandellese -
ha ammesso l’ex primo cittadino - e di riprendere proprio da qui il mio
personale cammino politico. Con il gruppo abbiamo intrapreso un lavoro
appassionato e vogliamo dire a tutti che stiamo tornando”.
C’è tanto da fare, si è detto. “Per cominciare - ha
specificato - non ci sono piaciute determinate scelte dell’attuale
Amministrazione per quanto ha riguardato il Piano di governo del territorio e in proposito stiamo lavorando alla variante, con la quale si intendono
ridisegnare alcune aree, che il prossimo 9 febbraio verrà discussa in consiglio
comunale”.
C’è poi il nodo sanità, da sciogliere, settore che
anche a Mandello presenta problematiche non trascurabili. “Occorre tornare a una
medicina territoriale seria e disegnare nuove strategie”, ha affermato Mariani,
a giudizio del quale “a partire dalla politica e dalle scelte attuate in questi
anni a livello regionale vi sono storture che devono essere affrontate”.
Altri temi sul tappeto? “Le fragilità sono aumentate
anche a livello locale - ha specificato - e la pandemia ha scompaginato il
mondo giovanile mandellese. Da qui l’esigenza di porci in una dimensione di
ascolto della comunità. Mandello, poi, deve tornare a relazionarsi con il
territorio, perché sembra essersi chiuso in se stesso e quasi rattrappito. Deve
dunque assumere maggiore rilevanza proprio a livello territoriale, anche per
non rischiare di perdere risorse importanti”.
“Noi di “Casa Comune per Mandello democratica” ci siamo
- ha concluso Riccardo Mariani - siamo sul pezzo e intendiamo restarci”.
Peccato che l'ex sindaco alla domanda sul conferimento della Cittadinanza onoraria a Julian Assange, abbia dichiarato che loro hanno altre priorità e questo non interessa ai cittadini di Mandello del Lario. Forse l'ex sindaco vede i cittadini chiusi solo sui problemi locali, forse si è dimenticato che la nostra piccola città ha una tradizione democratica che risale alla resistenza al nazi-fascismo.
RispondiEliminaForse il nostro ex sindaco, al pari del sindaco attuale, non sa che in una democrazia liberale i cittadini hanno diritto ad essere informati se un governo racconta bugie e commette dei crimini. Purtroppo i nostri media ed i nostri politici si indignano solo se i crimini li commettono i russi, chiudono occhi, orecchie e bocca se i crimini li commettono eserciti della NATO.
Ogni persona che ha a cuore il diritto dei cittadini ad essere informati, dovrebbe battersi per la liberazione del giornalista Julian Assange, in carcere da 12 anni in Gran Bretagna senza avere mai subito un processo o una condanna. Colpevole solo di avere raccontato verità scomode per i governi dei paesi NATO.