(C.Bott.) Immagini di una tradizione che dopo il
“buio” della pandemia ieri sera è tornata ad “accendere” Mandello Lario e
Abbadia Lariana. E nel caso del “ginèe”, verrebbe da dire, non c’è verbo più
indicato.
Nei
due capoluoghi e nelle frazioni mandellesi di Olcio e Somana pressoché in
contemporanea sono stati infatti accesi i falò che hanno decretato la fine di
gennaio, il “ginèe” appunto, e congedato il mese teoricamente più freddo della
stagione invernale.
Belle
tutte e quattro le location e tanti i bambini, i ragazzi e gli adulti presenti,
a testimonianza di una consuetudine ancora sentita, dunque destinata ad avere fortunatamente
un futuro.
A
Mandello, Abbadia e Olcio il rogo è stato preceduto da un “corteo” reso più
chiassoso, come vuole la tradizione, dalle latte, dalle pentole e dai barattoli
trascinati sull’asfalto. Poi - rispettivamente in “Poncia”, in riva al lago e al
parco della stazione (a Somana l’appuntamento per grandi e piccoli era invece
direttamente al campo sportivo, dove non sono mancati dolci e vin brulé) - il
fantoccio è stato collocato sopra le cataste e, al grido “l’è fo ’l ginèe”, dato alle fiamme.
IL "GINEE" DI MANDELLO LARIO IN IMMAGINI...
...E QUELLO IN FRAZIONE OLCIO
TRADIZIONE RISPETTATA ANCHE A SOMANA
E IL ROGO DEL "GINEE" AD ABBADIA LARIANA...
Nessun commento:
Posta un commento