Dopo
la proiezione lo scorso 27 gennaio di Jona
che visse nella balena, film del 1993 diretto da Roberto Faenza proposto in
occasione della Giornata della memoria, questa settimana è tempo di un altro significativo
momento di riflessione sulle pagine più tristi del secolo scorso.
Oggi,
10 febbraio, è infatti il Giorno del ricordo, voluto allo scopo di conservare e
rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle
foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel
secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale.
Stasera
alle ore 21 il Comune di Mandello Lario propone lo spettacolo “Foibe, il giorno
del ricordo”, concerto-lettura “per non dimenticare” (ingresso gratuito).
L’invito
a intervenire è rivolto a tutta la cittadinanza e agli alunni delle classi
terze della secondaria di primo grado dell’Istituto scolastico “Alessandro
Volta”.
La
serata vedrà sul palcoscenico del teatro “Fabrizio De André” di piazza Leonardo
da Vinci il pianista Leonardo Locatelli e Federica Tangari, voce recitante, che
affermano: “Da questi avvenimenti ci separa mezzo secolo, un lasso di tempo che
per le nuove generazioni può sembrare un’eternità. Ma il presente e ancora di più
il futuro hanno radici nella storia”.
Lo
spettacolo si svilupperà in un coinvolgente intreccio tra musiche al pianoforte e
letture di testimonianze, racconti e poesie, mentre sullo schermo scorreranno
suggestive immagini.
Per
l’occasione l’amministrazione comunale ha distribuito nei negozi di Mandello e
nelle scuole una locandina che riporta la fotografia di una bimba di 5 anni divenuta
simbolo dell’esodo giuliano-dalmata. Sulla stessa locandina è riportata una
frase tratta dal discorso tenuto due anni fa dal presidente della Repubblica,
Sergio Mattarella, in occasione del Giorno del ricordo.
“Nel Giorno del ricordo
che la Repubblica ha voluto istituire - vi si legge - desidero anzitutto
rinnovare ai familiari delle vittime, ai sopravvissuti, agli esuli e ai loro
discendenti il senso forte della solidarietà e della fraternità di tutti gli
italiani. I crimini contro l’umanità scatenati in quel conflitto non si
esaurirono con la liberazione dal nazifascismo, ma proseguirono nella
persecuzione e nelle violenze, perpetrate da un altro regime autoritario,
quello comunista”.
“Tanto
sangue innocente bagnò quelle terre - aggiungeva Mattarella - L’orrore delle
foibe colpisce le nostre coscienze. Il dolore che provocò e accompagnò l’esodo
delle comunità italiane giuliano-dalmate e istriane tardò a essere fatto
proprio dalla coscienza della Repubblica. Prezioso è stato il contributo delle
associazioni degli esuli per riportare alla luce vicende storiche oscurate o
dimenticate e contribuire così a quella ricostruzione della memoria che resta
condizione per affermare pienamente i valori di libertà, democrazia e pace”.
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