Messa solenne in "San Lorenzo" e nell'omelìa del parroco don Fabio spazio anche all’attualità:
“Sconcertato di fronte alla violenza di Blanco sul palco del Festival di
Sanremo. Non ci si diverte distruggendo tutto”
(C.Bott.) Rilanciare il messaggio sempre attuale ispirato
alla vita e al martirio di santa Apollonia, figura soltanto apparentemente
lontana dalla vita e dagli interessi dei giorni nostri, e riflettere su alcuni episodi
di stretta attualità che nulla hanno a che vedere con l’idea di un mondo più
giusto, più vero e più bello. Ad Abbadia Lariana la festa in onore della
compatrona è anche una sollecitazione a guardare con più attenzione alle cose per
le quali vale davvero la pena vivere e a farle nostre.
Ha
insistito su questi concetti, don Fabio Molteni, nell’omelìa da lui
pronunciata durante la messa solenne di questa mattina celebrata nella chiesa di San
Lorenzo, presenti tra gli altri il sindaco Roberto Azzoni e il prefetto di
Lecco, Sergio Pomponio.
“La
legge dell’amore deve prevalere e deve essere al centro della vita di ciascuno
di noi - ha detto il parroco - e nonostante sia vissuta oltre 1.700 anni fa santa
Apollonia in questo senso ha ancora molto da dirci. Lei è onorata come vergine
e martire perché ha donato tutta la sua vita al Signore ed è una santa
straordinariamente moderna che ci invita a fare ogni giorno almeno un dono d’amore
verso il nostro prossimo e a guardare con più attenzione in particolare a chi
si trova nel bisogno”.
C’è
posto anche per l’attualità, come detto, nel messaggio lanciato dal parroco nel
giorno della celebrazione della ricorrenza di santa Apollonia. E di attualità è
anche il Festival di Sanremo, con la pessima pagina scritta da Blanco sul palco
dell’Ariston nella prima serata della kermesse canora. “Mi è capitato di vedere
spezzoni di questo Festival - ha detto don Fabio - e se da un lato ho avuto
modo di compiacermi per gli interventi e le profonde osservazioni ascoltate ad
esempio sulla nostra Costituzione e sul bene comune dall’altro sono rimasto sconcertato
di fronte alla violenza con cui quel cantante si è accanito su ciò che c’era
sul palco e in particolare sui fiori”.
“Sono
rimasto perplesso - ha aggiunto - di fronte a quella sua reazione a un inconveniente tecnico,
tanto più quando lui si è giustificato dicendo che l’aveva fatto perché voleva
comunque divertirsi. Ma non è giusto divertirsi con un’azione violenta, perché
la violenza non deve essere mai in alcun modo alimentata”. “Così
si trasmettono soltanto messaggi sbagliati - ha concluso il parroco - perché
non si deve dimenticare che la libertà consiste nel fare il bene e non nel voler
fare ciò che si vuole”.
Dopo
la celebrazione eucaristica spazio allo svago con le bancarelle della fiera
allestita sul lungolago, gli stand delle associazioni al parco di “Chiesa rotta”,
le gite in battello favorite da una splendida giornata di sole, il pranzo in
Oratorio e le visite al Civico museo setificio “Monti”.
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