Sulla situazione
della scuola dell’infanzia di Varenna Carlo Molteni, già sindaco e attuale
consigliere di minoranza in rappresentanza della “Lista civica per Varenna”, ci
invia la riflessione che di seguito pubblichiamo:
L’asilo
di Varenna chiuderà e i varennesi oltre a sapere chi ringraziare verranno
depauperati di un’importante realtà che ha visto tanti di loro crescere.
In
questi giorni alcuni consiglieri di maggioranza stanno raccogliendo firme contro
la paventata chiusura dell’asilo “G.B. Pirelli”. Fa piacere che, grazie alla nostra
sensibilizzazione dovuta a un’interrogazione nel consiglio comunale del 23
dicembre scorso, qualcuno della maggioranza si sia finalmente svegliato e abbia
preso posizione contro l’Amministrazione da loro stessi guidata.
Sembra
paradossale, ma è così. Da più di un anno il sindaco e, presumo, gli
amministratori pubblici di maggioranza sono a conoscenza della situazione in
cui si trova l’asilo ma soltanto ora, quando i giochi sembrano già fatti, si
accorgono che la scuola dell’infanzia sta per chiudere.
Forse
era meglio pensarci prima, credo. Forse era meglio che il sindaco, presente al consiglio
d’amministrazione che ha deciso la chiusura dell’asilo alla data del 30 agosto
prossimo, avesse detto qualcosa piuttosto che approvarne anch’egli la chiusura,
accettando supinamente una decisione che ha contribuito a destabilizzare e
affondare l’asilo.
Come
espresso in consiglio comunale riteniamo che anche per un solo bambino la
realtà dell’asilo sia una ricchezza del paese. E per il paese. La situazione
economica dell’asilo di Varenna è sempre stata altalenante, ma la volontà
politica di mantenere una struttura che negli anni ha ospitato tanti bambini
con un servizio riconosciuto dalle stesse mamme di qualità è una risorsa che
non può e non deve sparire.
L’Amministrazione
è stata invitata da noi a farsi carico di questa situazione e sappiamo che se si
volesse basterebbe un niente per mettere a disposizione le risorse necessarie
al risanamento del piccolo debito e a garantire un futuro certo per i prossimi
anni.
Tutto
è scoppiato ai primi di novembre: si sono succeduti due incontri, uno con il presidente
del consiglio di amministrazione e, in seguito, uno con l’amministrazione
comunale. Nel primo il presidente evidenziava le motivazioni che hanno portato
a questa decisione, lamentando i debiti pregressi e la scarsa natalità in
Varenna, nel secondo il sindaco si rendeva disponibile a incrementare l’importo
che già annualmente il Comune versa all’asilo, dando però la netta impressione
ai presenti di non avere la minima idea di come fare a risolvere il problema
anzi, buttando addosso ai genitori dei bambini il problema stesso e la sua
eventuale soluzione.
Morale:
genitori arrabbiati, maestre che invitano i genitori a iscrivere i bambini da
un’altra parte, tanto qui si chiude. Lasciando i genitori in una situazione
paradossale con le iscrizioni al nuovo anno scolastico che premevano di lì a
pochi giorni.
La
fase di destabilizzazione in cui è stato messo l’asilo sarà anche a causa dei
debiti, peraltro sempre sanati negli anni, sarà per la poca natalità ma anche
per la mancanza di polso dell’Amministrazione nel coordinare i genitori verso
una soluzione che permetterebbe all’asilo di sopravvivere, evidenziata dal
fatto che una mamma avrebbe dato la disponibilità a fare il presidente.
E’
vero, i bambini di Varenna sono pochi, ma ce ne sono molti che vengono da fuori
proprio perché è una struttura di qualità. E quando si dice “per i pochi
bambini di Varenna non vale la pena spendere così tanti soldi” facciamo
presente che quelli che vengono da fuori pagano una retta superiore e ci
aiutano a mantenere viva una realtà culturale ed educativa proprietà di tutta
Varenna.
Si
spendono migliaia di euro per le luminarie, per il Museo, ad esempio, e non si
possono spendere 15/20 mila euro in più per l’asilo? Un patrimonio di tutti,
un’istituzione che, nonostante tutto, è da preservare.
Bisogna
avere il coraggio di guardare al futuro. Oggi ci sono pochi bambini e siamo
“aiutati” da chi viene da fuori. Se un domani ne avessimo bisogno? Una volta
chiuso non si riaprirà più, ricordiamocelo. E allora questa Amministrazione
avrà la responsabilità di aver chiuso l’asilo. Ricordiamocelo!
Ecco
perché questa petizione mi appare quantomeno strana. Sembrerebbe che all’ultimo
memento, per non fare figuracce, si ricorra a uno stratagemma come per dire “Noi
le abbiamo tentate tutte” e lavarsi la coscienza. Basterebbe un minimo di
volontà politica e, in sede di consiglio comunale, deliberare i finanziamenti e
le motivazioni della scelta come deve essere in un Comune che lavora per i suoi
cittadini e per il futuro del suo paese. In questo caso noi ci saremo, sempre.
Ma sembra che Varenna sia un altro mondo.
Carlo Molteni - “Lista civica per Varenna”
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