Da Maurizio
Leonelli riceviamo e pubblichiamo:
Come
noto l’amministrazione comunale mandellese ha programmato di abbattere, per poi
ricostruirla, la scuola primaria “Sandro Pertini”. Spesa ipotizzata, 12 milioni
di euro, tempi previsti 3 anni, credo.
La
minoranza consiliare ha espresso seri dubbi sull’opportunità di una simile
operazione, stante il previsto decremento demografico. Mi sembra opportuno, a
beneficio di chi legge, aggiungere alcune ulteriori considerazioni al riguardo.
La
“Pertini” è stata edificata negli anni Settanta
(è quindi la più moderna tra gli edifici scolastici e pubblici
mandellesi). E’ stata realizzata adottando già alcuni criteri antisismici su
progetto dello studio di architettura Albini, riconosciuto tra i più
qualificati e quotati a livello nazionale.
Agli
inizi degli anni Novanta fu predisposto il progetto di una palestra polifunzionale, accantonato poi dall’Amministrazione Siani in
quanto ritenuto troppo costoso. Si preferì realizzare la struttura tensostatica
attuale, la cui copertura è già stata rifatta qualche anno fa.
La
scuola ha sì presentato alcuni inevitabili difetti di costruzione, peraltro prontamente
risolti con interventi specifici e di normale ordinaria manutenzione. Nel corso
degli anni si sono apportate migliorie alla struttura e agli impianti.
Allo
stato attuale, in base alla perizia dell’ufficio tecnico comunale, la struttura
presenta queste criticità: infiltrazione di acqua da alcune vetrate del tetto
durante i temporali, porte-finestre con problemi di scorrimento, logorio di
parte della pavimentazione in linoleum. Sembrerebbe un po’ poco per
giustificarne l’abbattimento!
Ad
oggi sono state spese - per relazioni tecniche, progetti di fattibilità e
esecutivi e ricorsi - somme ingenti.
E’
allora doveroso porsi i seguenti interrogativi: si sono considerati con
attenzione, vista l’esperienza maturata sul campo in altre recenti occasioni, i
reali tempi di realizzazione e i costi effettivi da sostenere, che potrebbero
essere ben superiori a quelli ipotizzati? Si è pensato a dove e come far
svolgere le lezioni in questo, comunque non breve, periodo? Ai costi diretti e
indiretti, a eventuali rischi nell’assegnazione degli appalti e dei
finanziamenti? E ancora, ai disagi per gli alunni e le famiglie, ai danni alle
infrastrutture del paese e ai problemi di viabilità dovuti alla complessità del
cantiere?
Per
quanto esposto, l’idea di voler abbattere la scuola “Pertini” per poi
ricostruirla, magari anche più bella e funzionale, sembra apparire, a mio
avviso, più un irresponsabile capriccio piuttosto che una scelta assennata.
Maurizio Leonelli (Mandello Lario)
Alla luce dei suoni interrogativi e' l'ennesimo spreco di denaro.
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