(C.Bott.) “Liberi dalle violenze”. E’ questo il
tema proposto per la quindicesima edizione del concorso su incipit organizzato
da “Lettelariamente”.
L’iniziativa
si inserisce in un più ampio progetto che vede l’associazione culturale di Lierna partecipare alla rete di scopo “A scuola contro la violenza sulle
donne”, bando finanziato dalla Regione Lombardia con capofila l’Istituto
“Bertacchi” di Lecco e con la professoressa Rosa Pirozzi nelle vesti di
responsabile.
Due
le sezioni del concorso (una riguarda gli alunni delle scuole secondarie di
primo grado, l’altra gli allievi delle secondarie di secondo grado,
gli studenti universitari fino a 25 anni
di età) e tre le modalità espressive individuate per chi intende parteciparvi
(la scrittura, il fumetto e il video).
“La
violenza - spiegano i promotori del concorso - è un termine oggi molto diffuso
e applicabile a molteplici circostanze. La sua etimologia deriva da “violare”,
ovvero infrangere i limiti. Si può manifestare come sopruso fisico, sessuale,
psicologico, economico, come violenza assistita o di matrice religiosa. Insomma
un argomento complesso ma purtroppo ancora drammaticamente attuale”.
A
formulare gli incipit sono stati chiamati la mandellese Giordana Bonacina e
Luigi Ballerini. Per gli alunni delle secondarie di primo grado sono due gli
incipit proposti da Giordana Bonacina. Eccoli:
INCIPIT 1
“Giulia è ferma davanti al negozio: guarda e riguarda la vetrina. Vorrebbe entrare ma c’è quella vocina nella sua testa che suona e risuona continuamente: “Smettila, non è roba da femmine!”. Ci sono persone che camminano avanti
e indietro e Giulia le vede riflesse nel vetro. Sono tutte diverse:
non una vestita
uguale, non una pettinata uguale. Perché a lei viene continuamente chiesto di lasciar perdere il suo obiettivo,
solo perché non rientra
nella norma? Quale norma poi…
Le viene spontaneo
mangiarsi le unghie,
insomma, ciò che rimane delle sue unghie. La vedesse la sua amica Bea, le consiglierebbe una nail art per salvare il salvabile. Il problema è che a lei non importa
nulla dell’estetica delle sue unghie.
Là, dietro a magliette e pantaloncini, Giulia intravede il suo sogno:
la divisa da arbitro (o meglio, da arbitra) di calcio…”.
INCIPIT 2
“E’ la sera di San Silvestro
e, in collegamento da Roma, c’è il presidente della Repubblica che declama il consueto messaggio alla nazione a reti unificate. Mentre parla di buoni propositi e cambiamenti per il
nuovo anno, mi volto e c’è mio papà, fermo all’ascolto, con il grembiulino svolazzante e la teglia della pasta al forno tra le mani. Intanto mia mamma
è sdraiata sotto il lavello della cucina che armeggia con gli attrezzi, lamentandosi
perché, per l’ennesima volta, c’è lo scarico intasato. Mio fratello sta per
uscire per andare a fare Capodanno con gli amici, con addosso una giacca rosa
fluo che si vede a due chilometri di distanza. Il nonno brontola
sulla poltrona: “Eh, santi numi! Non ci sono più le famiglie di una volta; l’è tutto
all’incontrario!”. In questo preciso momento io mi sento
un po’ confuso…”.
In
caso di scrittura il
testo deve avere una lunghezza minima di 2.000 battute o 325 parole e massima
di 4.000 battute (o 650 parole) e può essere corredato da una illustrazione
creata dal candidato. I testi dovranno essere inviati in formato word per la parte scritta e in formato
jpg - di buona risoluzione - per quanto riguarda le illustrazioni.
In
caso di fumetti un
massimo di 10 tavole, mentre i video
dovranno essere in mp4 (lunghezza massima 3’/5’).
Giordana Bonacina, insegnante di scuola
primaria con esperienza trentennale, da anni si occupa
di formazione e attività legate
alla lotta contro
il bullismo, le dipendenze, l’utilizzo scorretto del web e dei social e la violenza
di genere. E’ docente referente alla lotta contro
il bullismo e il cyberbullismo e alla lotta
contro la violenza di genere presso l’Istituto comprensivo “Monsignor Luigi Vitali”
di Bellano.
Ha
pubblicato due libri con gli alunni della scuola primaria di Lierna, dove insegna: Bulli di sapone, racconti contro il bullismo, e Welcome to the Jungle sul difficile periodo
della preadolescenza e dell’adolescenza. Nella sua terza opera
autobiografica, dal titolo
La bambina invisibile,
ha narrato la sua
vicenda personale come vittima di bullismo in età infantile.
Questo
è invece l’incipit proposto da Ballerini agli studenti delle scuole secondarie
di secondo grado e agli universitari fino a 25 anni:
“Non esco più di
casa. Tutti si chiedono perché, ma io non lo dico. Lo tengo per me. Chissà, forse qualcuno ha iniziato a sospettare il motivo e questo
mi terrorizza. Perché
nessuno deve sapere.
Nessuno.
Sono brava a trovare delle scuse, eppure non so quanto tempo potrò andare
avanti. Seduta sul letto guardo la
mia camera. Mi alzo, apro piano il guardaroba, ci guardo dentro. I ripiani sono pieni di colori, magliette
e top a destra, gonne e pantaloni a sinistra, ma ora non mi interessano più. Prima ci tenevo a mettermi carina,
e non era solo per piacere
agli altri, ci tenevo per me, per sentirmi bene, a posto. Prima. Ora non mi
sento più a posto da nessuna parte,
con nessun vestito, non so nemmeno se riuscirò ad avere più un posto.
Mai avrei immaginato quello che è successo. Ogni volta che ci torno con il
pensiero mi viene la nausea.
Quasi non ci credo. Sono uscita al mattino per andare a scuola e sembrava
un giorno come tutti gli altri…”.
Luigi Ballerini è medico
e psicanalista, giornalista e autore di libri per
adulti e per ragazzi. Scrive
di scuola, educazione e giovani su quotidiani e periodici e tiene incontri con genitori,
ragazzi e insegnanti presso scuole e centri culturali.
Nel 2014 ha vinto
il premio Andersen per il miglior
libro età 9/12 anni con La signorina Euforbia.
Per
le edizioni Il Castoro ha pubblicato Io
sono Zero, vincitore del Premio Bancarellino 2016. Ideatore e autore di personaggi e serie animate per la
Tv, è direttore della Scuola di scrittura per ragazzi presso il Flannery O’Connor
- Centro culturale di Milano.
La
consegna degli elaborati dovrà avvenire entro il 28 febbraio tramite
e-mail all’indirizzo concorso.incipit.ballerini@lettelariamente.it.
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