Il riferimento è al sentiero del viandante. Chi lo percorre, si è detto, scopre il fascino di paesaggi di rara suggestione ed è invogliato a tornarvi. Chi si trova a seguire quel tracciato nel tratto compreso tra Abbadia Lariana e Mandello Lario (o viceversa) si imbatte però anche in alcuni punti in cui quel percorso diventa una sorta di Camel Trophy da affrontare non con veicoli fuoristrada bensì rigorosamente a piedi.
A cosa ci si riferisce? Ai tratti (più di uno, lo ripetiamo, a breve distanza uno dall’altro e in territorio del comune di Mandello) dove il sentiero dopo ogni temporale o, peggio, dopo ogni giornata di pioggia diventa un autentico pantano. Entrarci vuol dire affondare letteralmente con le scarpe dentro acqua e fango e l’unica alternativa è aggirare… l’ostacolo salendo sui muretti che costeggiano il sentiero e aggrappandosi alla recinzione, con il rischio di cadere oltre che di danneggiare con l’andar del tempo la recinzione stessa.
Per rendersene conto basta percorrere il tratto situato nelle immediate vicinanze della chiesa di San Giorgio, oltremodo frequentato non soltanto dagli escursionisti ma anche da chi abita nei paraggi (anziani compresi) e appunto è solito raggiungere a piedi l’edificio religioso, magari provenendo da Abbadia per poi farvi ritorno.
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