Mandello Lario. Il 23 dicembre la fiaccolata tornerà dopo due anni ad “accendere” il Manavello

Chi volesse parteciparvi deve presentarsi venerdì prossimo alle 19.30 in piazza a Rongio con un abbigliamento adeguato

(C.Bott.) Era il 23 dicembre 2019 quando il Manavello si illuminava “disegnando” il percorso affrontato dalle 300 persone dirette, ciascuna con la propria fiaccola, verso la cima della montagna che sovrasta l’abitato di Mandello Lario. Quella stessa notte lassù si accendevano l’albero e la cometa destinati ad accompagnare i mandellesi per tutto il periodo delle festività.

Poi per i due anni successivi la pandemia aveva fermato la suggestiva quanto apprezzata tradizione della fiaccolata dell’antivigilia di Natale, che il “Gruppo Amici del Manavello” torna a proporre per questo 2022, dando a tutti appuntamento sempre per la sera del 23 dicembre.

 

 

Venerdì prossimo, dunque, chi volesse prendervi parte dovrà trovarsi per le 19.30 in piazza a Rongio per ritirare le fiaccole messe a disposizione dagli organizzatori in cambio di un piccolo contributo economico. La vetta del Manavello verrà raggiunta seguendo due diversi percorsi: uno più lungo ma più agevole, l’altro più corto ma percorrendo sentieri un po’ più impegnativi. Nel primo caso la partenza è fissata per le ore 20, nel secondo mezz’ora più tardi.

Prima della cima i partecipanti alla fiaccolata si ricongiungeranno e, tutti insieme, vivranno il momento più atteso, ossia l’accensione dell’albero e della stella cometa.

Una volta a destinazione, al baitello verranno offerti thè caldo, panettone, pandoro e vin brulé.

Dagli organizzatori una raccomandazione, ossia di presentarsi con un abbigliamento adeguato, che deve comprendere scarponcini, guanti e berretto, oltre a una torcia o a un frontalino per il ritorno, assolutamente da non dimenticare considerato che le fiaccole dovranno essere riconsegnate una volta raggiunto il baitello.

Così dalla tarda serata di venerdì prossimo, e per le sere successive fino all’Epifania, tutti da Mandello potranno rivolgere gli sguardi all’insù e ammirare da lontano il Manavello magicamente “acceso”.