La novità è stata accolta con dispiacere dai suoi
assistiti, che all’ambulatorio dei medici associati hanno appreso che a partire
dal 23 dicembre 2022, dunque dalla scorsa settimana, la dottoressa Martina
Zucchi avrebbe terminato l’attività presso l’ambito di Mandello Lario, notizia
seguita dall’invito - rivolto ai suoi pazienti - a operare la scelta del nuovo medico
“per non rimanere sprovvisti di assistenza”.
Quindi la segnalazione dei medici ancora disponibili e
la comunicazione che, poiché “i sistemi informatici non sono sempre aggiornati
e affidabili”, per la scelta del medico “si deve accedere allo sportello Ats
(ex Asl) o alle farmacie del territorio”.
Ad accrescere il rammarico degli assistiti - che si è
aggiunto come detto al dispiacere di non poter più contare d’ora in avanti sull’apporto
e sulle prestazioni della dottoressa Zucchi (“da lei ci siamo sentiti seguiti con
professionalità e grande attenzione”, dicono) - è il fatto che i pazienti
stessi abbiano appreso la notizia recandosi come detto (per lo meno
chi ha avuto modo di farlo) presso gli ambulatori di via Dante, o addirittura soltanto
grazie al passaparola.
“Dall’Agenzia di tutela della salute della Brianza nessun
avviso - dicono alcuni di loro - a dimostrazione di una comunicazione che nell’occasione
si è rivelata decisamente carente e ha creato profondo disagio”.
C’è stato anche chi ha voluto manifestare il proprio
dissenso per quanto accaduto inviando una e-mail all’Ufficio relazioni con il pubblico
dell’Azienda socio sanitaria territoriale di Lecco. E’ il caso di Angela
Paldauf, mandellese, operatrice sanitaria ora in pensione, che ha scritto
testualmente: “Gentile servizio, mio marito, mia figlia e mio figlio hanno saputo
di non avere il medico (appunto la dottoressa Martina Zucchi, ndr) dopo che per necessità non hanno
avuto una sua risposta telefonica. Si sono rivolti alla segreteria dello studio
associato, dove si sono sentiti dire che c’era un avviso cartaceo esposto”.
“Quindi se non si passa in studio - si legge
sempre nella mail - non si è informati? Ma è questa la maniera di avvisare gli
utenti? Ed è questo il modo di rispettare i pazienti? Sconcertata, attendo una
risposta che possa giustificare questo modo di dare comunicazioni importanti e di
trattare le persone”.
Poi l’ultima considerazione: “Sono addolorata per il
comportamento che si sta utilizzando, in cui il rispetto, l’aiuto e la fiducia
sono parole desuete”.
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