06 dicembre 2022

Il Cai regionale: “Mezzi motorizzati sui sentieri montani, quante stonature in quell’emendamento!”

Il presidente Emilio Aldeghi, lecchese, scrive: “Ci chiediamo perché la politica sia sorda alle vere esigenze della montagna e crediamo che il termine turismo non sia da associare a pratiche invasive di un ambiente naturale”




Emilio Aldeghi, presidente del Cai regionale e già alla guida del Club alpino di Lecco, invia la nota che di seguito pubblichiamo:
“Abbiamo appreso dell’emendamento al progetto di legge 241, seconda legge di revisione normativa approvato in data 29 novembre dalla Regione Lombardia. Il consigliere regionale Alex Galizzi è il firmatario, con Floriano Massardi, dell’emendamento che delega ai sindaci la regolamentazione e i permessi di transito dei mezzi motorizzati sia sulle strade agro-silvo-pastorali sia su tutti i sentieri montani e non.
Queste le parole del consigliere Galizzi: “Con questo emendamento si toglie il divieto assoluto, finora esistente, di transito con mezzi a motore sulle mulattiere di montagna, divieto che poteva avere deroghe soltanto dalla Regione. Con tale modifica della legge regionale saranno i comuni a decidere come regolamentare l’utilizzo di sentieri e mulattiere. Ad esempio, una mulattiera non utilizzata dagli escursionisti potrebbe essere dedicata al transito delle moto, anche a fini turistici”.
Attualmente la legge regionale 27 del 2008 e la legge regionale 5 del 2017 istitutiva della REL vietano categoricamente il transito di mezzi motorizzati su sentieri e mulattiere e concede deroghe per i proprietari e per chi lavora sui fondi agricoli (concessione che viene rilasciata dal sindaco).
Il Gruppo regionale Cai Lombardia, in sintonia con le commissioni operative regionali, esprime forte preoccupazione in merito all’emendamento appena votato, riscontrandovi molte negatività.
Ci chiediamo come possano i sindaci decidere di liberalizzare alle moto i sentieri andando incontro a gravi responsabilità, tra cui eventuali sinistri assolutamente prevedibili data l’elevata frequentazione dei sentieri da parte degli escursionisti. Dovrebbero poi garantire con adeguati stanziamenti il mantenimento dei sentieri in condizioni di sicurezza e stabilità, quando è noto che il passaggio dei mezzi motorizzati scava solchi pericolosi anche dal punto di vista idrogeologico, senza contare che dovrebbero poi assicurare con misure adeguate di controllo il rispetto di eventuali deliberazioni.

Emilio Aldeghi



Inoltre è evidente che nel caso di percorsi in aree naturali quali parchi, Rete natura 2000, corridoi ecologici, la modifica del transito non è libera ma richiede la valutazione degli effetti ambientali sulla biodiversità, sicché la modifica appare anche in stridente contrasto con le disposizioni nazionali e europee in tema di protezione dell’ambiente.
In un momento in cui, all’uscita dalla pandemia, abbiamo tutti riscoperto i benefìci dell’escursionismo e delle passeggiate sui sentieri e sulla VASP, l’emendamento suona stonato e in contraddizione con quanto chiedono i cittadini lombardi.
Ci chiediamo perché mai il concetto di montagna libera debba essere associato al concetto di montagna sfruttata. Ci chiediamo perché la politica sia sorda alle vere esigenze della montagna: manutenzione dei sentieri, pulizia degli alvei dei torrenti, rispetto per l’ambiente vegetale e animale.
Crediamo che il termine turismo non sia da associare a pratiche invasive di un ambiente naturale ma alla voglia di apprezzare luoghi come le montagne capaci di ridarci il gusto di vivere in sintonia con quanto di bello la natura ci offre.
Crediamo che la politica debba con forza e non con emendamenti come quello recentemente approvato dalla Regione Lombardia sostenere il concetto di sostenibilità che comprende anche il trattare in modo nuovo le risorse ambientali, con proposte lungimiranti.
Riteniamo che il recente emendamento sia una assurda forzatura della legge rispetto alla fruizione dolce sui tracciati montani.
Emilio Aldeghi, presidente Cai Lombardia

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