Tra gli
obiettivi dell’azienda di Mandello Lario la conversione della gamma di prodotti
in carte 100% riciclate e riciclabili e la creazione di una comunità energetica locale. La CEO Elena Maria Carla Torri: "Fare impresa significa contribuire a un futuro migliore per tutti"
Dai
premi per la sostenibilità e la parità di genere agli obiettivi più ambiziosi
come la progressiva evoluzione del modello di business e operativo verso
un’economia a zero emissioni di gas climalteranti, la conversione della gamma
di prodotti in carte 100% riciclate e riciclabili, la creazione di una comunità
energetica locale.
Nella
sua prima relazione di impatto la “Icma Sartorial paper” di Mandello Lario, prima
azienda europea nel settore della carta a ottenere questo riconoscimento,
vengono presentati i risultati ottenuti in termini di responsabilità sociale,
con dati e storie di successo, ma si raccontano anche le sfide future e il
cammino di Icma nei prossimi anni.
“L’azienda,
attualmente alla quarta generazione, è passata di madre in figlia - spiega la
CEO, Elena Maria Carla Torri - e l’attenzione al contesto in cui Icma opera è
rimasta elemento imprescindibile di ogni decisione: contribuire al benessere
della collettività̀ per le donne alla guida dell’azienda ha da sempre
significato preservare e sostenere il territorio scelto per far crescere i
propri figli”.
“Negli
ultimi anni - aggiunge - Icma ha cercato di dare una struttura più specifica
agli investimenti e ai progetti più recenti seguendo i criteri di
responsabilità legati alla sostenibilità ambientale e sociale che ha definito
all’interno del proprio statuto diventando società benefit. Grazie a questa
prima relazione d’impatto, l’azienda vuole comunicare con la massima
trasparenza ai propri clienti e alla comunità quali sono le azioni portate
avanti con concretezza in difesa dell’ambiente e a favore dello sviluppo
sociale del territorio e quali sono i prossimi passi. Fare impresa significa
contribuire a un futuro migliore per tutti”.
Tra
le attività volte a un impatto positivo sulla comunità e sull’ambiente
descritte nella relazione vi è la riqualificazione della facciata: su circa 500
metri quadrati di superficie è stata utilizzata una vernice fotocatalitica che
permette di neutralizzare gli inquinanti NOX (come testato da due diversi enti
terzi: Università di Roma “La Sapienza” e “Queens Ips University” di Belfast) e
altre sostanze nocive alla salute (VOC) presenti nell’aria. La sua azione è
simile a quella di un bosco da 500 metri quadrati di piante ad alto fusto
capace di eliminare l’inquinamento generato da circa 16mila automobili (Euro 6)
all’anno (circa 23 Kg/anno).
Nella
relazione di impatto anche i dati dell’installazione di pannelli fotovoltaici
sui tetti dell’azienda: con la terza installazione nel 2023, Icma riuscirà a
coprire il 61% dell’attuale fabbisogno energetico dello stabilimento e a
produrre 339.4Kwp in totale di energia pulita.
Da
“Icma 2030 Lab”, programma di ricerca volto ad adottare buone pratiche in fatto
di sostenibilità aziendale, di prodotto e di processo, è nata la collezione
Kind: carte 100% riciclate, certificate FSC Recycled Credit, prodotte a ciclo
integrato, senza l’utilizzo di sbiancanti ottici, con minor consumo di acqua,
energia e emissioni di CO2. Dallo stesso programma di ricerca deriva anche il
progetto di economia circolare “Rinascimento”, con cui Icma produce carta per
packaging utilizzando il macero (gli scarti) tracciato del cliente.
La
relazione di impatto ambientale racconta altresì la scelta di aderire al
programma Treedom, grazie al quale l’azienda ha creato in Camerun una foresta
di alberi di cacao e avocado, con l’obiettivo di ridurre le emissioni di CO2.
Ad oggi Icma ha piantato 415 alberi, divenuti di proprietà dei contadini del
luogo, che assorbiranno mediamente nei primi 10 anni di vita 40,63 tonnellate
di CO2.
Vi
sono poi gli esempi di welfare aziendale e i dati sull’importante presenza
femminile in azienda, fino alle borse di studio che dal 1996 vengono assegnate
ai figli dei dipendenti che hanno ottenuto i migliori risultati alle scuole
superiori e negli studi universitari.
Tutti
esempi che raccontano con quale convinzione Icma abbia scelto di far parte del
movimento culturale delle B-Corp. Ma il percorso di miglioramento continua e
ben chiari sono gli obiettivi che l’azienda si pone.
Le
sfide per il futuro passano dalla progressiva evoluzione del modello di
business e operativo verso un’economia a zero emissioni di gas climalteranti,
in linea con gli obiettivi europei di neutralità climatica e quelli nazionali
di transizione ecologica.
Il
lavoro di ricerca che Icma sta portando avanti si sta concentrando sulla
conversione della gamma di prodotti su cellulosa vergine in carte 100%
riciclate e riciclabili e sulla possibilità di utilizzare biopatine, derivanti
da prodotti non oil, ovvero che non provengono dal petrolio e dai suoi
derivati.
Un
altro obiettivo importante per l’azienda è quello di creare, una volta che la
normativa nazionale lo consentirà, una comunità energetica locale per poter
sfruttare al meglio l’energia elettrica prodotta dagli impianti fotovoltaici
che Icma ha installato sopra i propri stabilimenti.
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