Si è celebrato in settimana il “Bariatric surgery day”,
ossia la Giornata internazionale della chirurgia bariatrica, quella parte della
chirurgia deputata a correggere l’obesità di grado elevato e le patologie
metaboliche ad essa associate.
A Lecco, presso l’aula magna dell’ospedale “Manzoni”,
si è tenuto un convegno dal titolo “Un team multidisciplinare per la chirurgia
bariatrica”. Tra i relatori vi era il dottor Marco Missaglia, medico di
Mandello Lario specialista in Scienza dell’alimentazione e endocrinologia
sperimentale, al quale è toccata la relazione iniziale su “Globesity: una pandemia
che il dietologo non gestisce da solo”.
“Laddove ci sono obesità gravi con soggetti con indice
di massa corporea superiore a 40, oppure anche sopra il 35, con altre malattie
croniche associate - afferma il dottor Missaglia - oltre alla dietoterapia può essere considerata
come opzione la chirurgia mininvasiva che agisce direttamente sull’apparato
digerente. E’ stata l’occasione per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla
presenza nella nostra azienda sanitaria provinciale di una Unità operativa di
chirurgia dell’obesità presso la divisione di Chirurgia generale dell’ospedale
di Merate, diretta dal dottor Andrea Costanzi”.
Proprio il dottor Costanzi ha ricordato come il centro
da lui diretto sia accreditato come centro della Società italiana di chirurgia
dell’obesità e sia tenuto a eseguire almeno 25 interventi all’anno.
“E’ indiscutibilmente un vantaggio per gli specialisti
operanti sul territorio - continua il dottor Missaglia - poter disporre in provincia
di Lecco di una unità operativa di chirurgia bariatrica del sistema sanitario
nazionale con un’ottima professionalità. Precedentemente, infatti, eravamo
costretti a indirizzare i nostri pazienti verso centri ospedalieri pubblici
fuori provincia”.
“La chirurgia dell’obesità - conclude il dietologo - è
indicata soltanto in particolari condizioni cliniche ed è un valido supporto
anche per correggere patologie metaboliche associate all’obesità come il
diabete Mellito in difficile compenso. Si ampliano quindi le scelte
terapeutiche per approcciare il complesso problema dell’obesità, riconosciuta
dall’Organizzazione mondiale della sanità e anche dal nostro parlamento come
patologia cronica”.
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