Sempre in
occasione del IV Novembre l’assessorato alla Cultura e all’istruzione propone agli
alunni della scuola secondaria la visione del film “La scelta di Maria” per la
regìa di Francesco Miccichè
A
Mandello Lario gli appuntamenti proposti dall’amministrazione comunale per celebrare
la festa dell'unità nazionale e la Giornata delle forze armate prevedono per domenica 6 novembre la deposizione di corone di
alloro presso i monumenti ai caduti e le lapidi nel capoluogo e nelle frazioni,
con ritrovo delle delegazioni alle 9.
Alle
10.30 formazione e partenza del corteo che muoverà da piazza Leonardo da Vinci per raggiungere
la chiesa arcipretale di San Lorenzo dopo aver percorso via Manzoni, via
Bertola e via XXIV Maggio.
Alle
11 messa solenne a suffragio dei caduti e alle 11.45 corteo
verso il monumento ai caduti in piazza Garibaldi, con deposizione della corona
di alloro e discorso commemorativo tenuto dal sindaco, Riccardo Fasoli.
Corteo
e cerimonia saranno accompagnati dalle note del Corpo musicale mandellese.
Sempre
in occasione del IV Novembre l’assessorato alla Cultura e all’istruzione del
Comune di Mandello propone agli alunni della scuola secondaria di primo grado la
visione del film La scelta di Maria,
per la regìa di Francesco Miccichè.
“Si
tratta di un docufilm - spiega l’assessore Doriana Pachera - che racconta la vicenda
politico, sociale e soprattutto umana che sta dietro la nascita del Milite ignoto”.
Inoltre
lunedì 7 novembre, alle ore 21, al cineteatro “Fabrizio De André” (ingresso libero)
verrà proiettato il film Uomini contro
del regista Francesco Rosi (alla sceneggiatura della pellicola hanno
collaborato anche Tonino Guerra e Raffaele La Capria).
“Il
film - spiega sempre l’assessore - è stato ritenuto dalla critica il più
aderente a un’immagine veritiera della prima guerra mondiale. Si tratta di un’opera
di impronta pacifista che mette in luce la follia e gli orrori della guerra e
descrive l’impreparazione e l’arroganza dei comandanti militari italiani”.
Il
film, del 1970, è ambientato sull’altopiano di Asiago intorno al 1916 ed è
tratto dal libro di Emilio Lussu “Un anno sull’Altipiano”.
Nel
corso della prima guerra mondiale i soldati del generale Leone, dopo aver conquistato
una cima considerata strategicamente indispensabile, lasciando sul terreno
tremila caduti, ricevono dapprima l’ordine di abbandonarla. Poi l’ordine
cambia: occorre che la cima venga di nuovo tolta al nemico. Gli austriaci,
però, vi si sono saldamente insediati e la difendono accanitamente con due
mitragliatrici.
Gli
inutili assalti dei soldati italiani, neppure protetti dall’artiglieria, si
susseguono provocando ogni volta una strage tra gli attaccanti.
Stanchi
di essere mandati al massacro da un generale tanto incompetente quanto esaltato,
una parte dei soldati inscena una protesta. Il generale Leone ordina, come
risposta, di punirli con la decimazione.
Costretti
a uccidere o a essere uccisi da uomini come loro, vittime dello stesso mostruoso
ingranaggio, i soldati italiani - in gran parte ex contadini - rivolgono la
loro fiducia a quei pochi ufficiali (come i tenenti Ottolenghi e Sassu) che
giudicano quella, come tutte le guerre, una
inutile strage. Ma Ottolenghi muore nel tentativo di impedire il massacro dei
suoi uomini, mentre Sassu viene condannato alla fucilazione per essersi opposto
a un ordine di un superiore.
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