(C.Bott.) Racchiudere nel racconto della sua
vita, ma soprattutto della sua filosofia di personaggio unico e per taluni
versi speciale, il ricordo di uno tra i più grandi alpinisti di sempre. E di un
grande esploratore.
Era nato con questo intento “In capo al mondo”, spettacolo destinato a regalare al pubblico il fascino dell’avventura e delle conquiste. E
quello delle esplorazioni nella natura selvaggia. Prima ancora, però, un
omaggio alla montagna, con la narrazione che si accompagna alla musica dal vivo
e con una serie di affascinanti proiezioni che “immergono” lo spettatore nelle
imprese di Walter Bonatti.
Insomma uno spettacolo da non perdere, quello “firmato”
da Luca Radaelli e Federico Bario, che andrà in scena venerdì 2 dicembre alle
ore 21 (ingresso libero) al cineteatro comunale “Fabrizio De André” di Mandello
Lario. A calcare il palcoscenico sarà Luca Radaelli, che sarà affiancato da
Maurizio Aliffi alla chitarra.
L’altra “firma” dello spettacolo, prodotto da Teatro
Invito di Lecco e proposto dall'amministrazione comunale, è quella di Paola Nessi per quanto riguarda le immagini,
mentre a curare la parte tecnica saranno Graziano Venturuzzo e Davide
Scaccianoce.
Walter Bonatti tornerà dunque idealmente nella sala
cinematografica di piazza Leonardo da Vinci quasi quarant’anni dopo quella sera
del 4 febbraio 1983 quando il grande alpinista originario di Bergamo, da tempo
lontano per sua scelta dai riflettori del palcoscenico, accolse l’invito
formulatogli dal Cai Grigne e in prima persona dal suo presidente Mario Zucchi
e in un cinema “Astoria” gremito in ogni ordine di posti tenne una
apprezzatissima conferenza su un suo viaggio in Antartide di alcuni anni prima.
A distanza di così tanti anni in chi vi partecipò non
si è ancora spenta l’eco di quella serata, che aveva avuto in Carlo Colombo
Pisati, concessionario Fiat per la zona di Lecco, Mandello, Alto lago e
Valsassina, uno sponsor tanto generoso quanto prezioso.
A fine serata Walter Bonatti - classe 1930, scomparso
a Roma nel settembre 2011 - fece dono a Mario Zucchi di una sua dedica,
complimentandosi per l’eccellente impostazione data all’evento, perché tale fu
certamente quell’incontro per Mandello e in generale per il territorio lecchese.
Così il 2 dicembre la figura e le imprese del grande
alpinista e dell’avventuroso esploratore dei luoghi più sperduti e selvaggi del
pianeta rivivranno al “De André”, con la consapevolezza che un uomo è il risultato
delle esperienze da lui affrontate e vissute.
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