(C.Bott.) Aveva emozionato e commosso tutti, nel
febbraio 2020, salendo sul palco del prestigioso Teatro Ariston di Sanremo
nella serata finale del Festival. E introducendo la sua esibizione che avrebbe
avuto il 75% di share (accanto a lui vi era la ballerina Bianca Maria Berardi),
Amadeus aveva sottolineato la forza e il coraggio con cui stava lottando contro
la sclerosi multipla e specificato che quella sua battaglia la esprimeva
attraverso la danza “perché in quel modo - aveva detto il conduttore - lui sente
di poter essere un esempio positivo per chiunque si trovi nella sua condizione”.
Ivan
Cottini aveva poi danzato sulle note di Anche
fragile di Elisa, lasciando dopo neppure 40 secondi dall’inizio della sua
esibizione la carrozzina con cui si era presentato in scena. Alla fine, con il
pubblico dell’“Ariston” in piedi a tributargli una standing ovation, aveva
detto: “La diversità è bellezza, io ne ho fatto un’arte ed è un valore aggiunto
per la società e soprattutto per la televisione”.
Classe
1984, marchigiano, Cottini lavorava come fotomodello quando all’età di 26 anni gli
venne diagnosticata la sclerosi multipla. A quel punto lui scelse di prendere la
strada forse più difficile, quella di vivere. Realizzò il suo sogno più grande,
diventare padre. E scoprì la danza, che lo avrebbe portato a calcare teatri e palcoscenici
prestigiosi quale appunto quello di Sanremo.
Della
diversità Ivan ha insomma saputo fare un’arte, consapevole che “la diversità è ricchezza”.
Lui stesso, come detto, l’aveva ricordato all’“Ariston” e ogni giorno Cottini continua
a lottare per contrastare la progressiva perdita di autonomia, per non
lasciarsi vincere e sopraffare dalle difficoltà e per trasmettere significativi
messaggi di speranza. E di vita.
Per
tre edizioni motivational coach ad “Amici”
su Canale 5, opinionista su Rai 1, in scena in occasione della finalissima di “Ballando
con le stelle” nel 2019 e a “Domenica In” nel giugno 2021, quest’anno ha
intrapreso una collaborazione con Al Bano. A lui si deve anche la scrittura del
libro Il volo della farfalla edito da
Mondadori.
Nel
2018 il Presidente Sergio Mattarella gli ha conferito l’onorificenza di cavaliere
al merito della Repubblica italiana e nei due anni successivi si è aggiudicato
il premio “Magna Grecia Award” e, per Rai Cinema, il “Festival dei tulipani di
seta nera”. Testimonial dell’Aism e di “Lucca senza barriere”, si è adoperato
per l’acquisto di due mezzi di trasporto per disabili e ha partecipato a
manifestazioni sportive. Tra queste ultime figurano la sfida paralimpica ai
calci di rigore con Massimo Ambrosini nel luglio 2016, quella natatoria alla
fine dello stesso anno con Filippo Magnini e, nel 2018, la staffetta-maratona
di Telethon.
Un’attività
intensa, nonostante tutto verrebbe da dire. E una tenacia e una forza di
volontà contagiose che hanno “conquistato” in questi ultimi anni
anche la Lombardia, territorio lecchese incluso. Da Lecco, da Mandello Lario, dalla
Valsassina e da altri centri della provincia lariana i contatti con Ivan, anche
e soprattutto attraverso Instagram, Facebook e altri canali social, si sono via
via intensificati e ora proprio dal Lago di Como arriva un invito esplicito a
partecipare alla prima edizione di “Respiri danzanti” che si terrà giovedì 15
dicembre all’Auditorium di Cerro Maggiore, in via Boccaccio 2, per iniziativa della
delegazione Altomilanese di Legnano della “Fondazione per la ricerca sulla
fibrosi cistica” e dell’associazione sportiva dilettantistica “Ballet Art
School”.
Special
guest della serata, che sarà presentata da Sergio La Torre e che avrà inizio
alle 20.30, sarà proprio Ivan Cottini. Sì, perché la sclerosi multipla non ha
fermato il suo sogno. E perché lui continua a danzare e a regalare bellissime
emozioni.
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