Evento
d’eccellenza, quello dello scorso sabato 15 ottobre al Teatro “San Lorenzo” di
Mandello Lario, con nove pianisti a interpretare le età del genio Frédéric
François Chopin. Un tributo al grande pianista e compositore anticipato di soli
due giorni rispetto alla ricorrenza della sua morte, avvenuta il 17 ottobre
1849 a soli 39 anni.
Il
progetto, ideato e coordinato dal maestro Luciano Guglielmo Andreoli con l’associazione
“Lago di Como in musica”, ha visto l’esecuzione di una serie di composizioni da
parte come detto di nove pianisti, presentati in ordine di età fino ad
abbracciare il periodo dagli 8 ai 39 anni di espressione musicale del compositore
polacco.
La
serata, presentata da Alessandra Spiz, si è aperta con la prima composizione di
Chopin, la Polacca in Sol minore
composta e suonata a 8 anni e interpretata dal pianista professionista Andrea
Micucci.
Graditissima
sorpresa la presenza del piccolo Niccolò Ragno di soli 9 anni, definito da Andreoli
“il piccolo Chopin”. Il giovanissimo pianista si è presentato sul palcoscenico
sicuro di sé, interpretando con tecnica e musicalità il Notturno in Do diesis minore op. postuma.
A
seguire Camilla Ragno, che nel difficile Studio
opera 10 numero 4 ha dimostrato coraggio e caparbietà esecutiva. Quindi
Beatrice Baldissin, 15 anni, che con stile e padronanza tecnica ha affrontato
lo Scherzo numero 3 opera 39.
Dopo
di loro Ermanno Incontri, deciso e sicuro con la Fantasia-Improvviso opera 66,
Vittorio
Maggioli, diciassettenne, interprete eccellente della Ballata numero 4 opera 52 eseguita con precisa tecnica pianistica e
rilevante gusto musicale, e Daniele Panizza, liernese, che con il terzo movimento
della Marcia funebre tratto dalla Sonata
numero 2 opera 35 ha evidenziato maturità interpretativa e tecnica.
Quindi
Pietro Lio ha affrontato la Ballata
numero 1 opera 23 con la sicurezza professionale che lo contraddistingue,
mentre Margherita Casamonti, fiorentina, ha interpretato con gusto la Barcarola opera 60.
Infine
Andrea Micucci, interprete di classe, ha affrontato tre brani: il Notturno numero 1 opera 55 e gli Studi numero 1 e numero 12 opera 25. Con
profonda sensibilità musicale colma di sfumature e supportata da una perfetta
tecnica, il pianista ha saputo coinvolgere il pubblico trasmettendo l’intimità
espressiva del pensiero del compositore.
Nel
Notturno e nel primo studio il suo
tocco ha fatto comprendere che le dinamiche espressive sono fondamentali per
rispettare lo stile di Chopin. Nel difficile secondo studio ha evidenziato
estrema padronanza tecnica ed espressiva.
La
serata è stata arricchita da sorprese musicali e artistiche, tra cui la
proiezione di dipinti e la lettura di pensieri del compositore, oltre alla presenza
di due quadri della pittrice mandellese Viviana Barutti associati agli stati
d’animo delle composizioni ascoltate.
Alla
fine applausi a scena aperta per tutti e la consegna di targhe agli interpreti
e alla professoressa Silvia Rumi, docente del Conservatorio “Giuseppe Verdi” di
Milano, che ha contribuito al successo della serata facendo partecipare al
concerto alcuni suoi allievi.
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