Massimo Rocchetti gestiva quell’esercizio commerciale dal 2007 e oggi dice: “Vivere e
condividere la passione e le emozioni dei motociclisti è stata la parte più
appagante della mia attività”
(C.Bott.) Era fine febbraio. Pochi giorni prima
la Russia aveva invaso l’Ucraina e in una vetrina di Mandello Lario a dominare
la scena erano due colori: il blu e il giallo della bandiera del Paese dell’Europa
orientale tuttora in guerra. Ma anche il giallo della mimosa, fiore simbolo
della Giornata internazionale della donna che si sarebbe celebrata di lì a
pochi giorni.
Su
una lavagna una frase di Malala Yousafzai, attivista e blogger pakistana nota
per il suo impegno per l’affermazione dei diritti civili . Vi si leggeva:
“Nessuna lotta può concludersi vittoriosamente se le donne non vi partecipano a
fianco degli uomini. Al mondo ci sono due poteri: quello della spada e quello
della penna. Ma in realtà ce n’è un terzo, più forte di entrambi, ed è quello
delle donne”.
Dentro
alcuni vasi tante targhette di quelle utilizzate per scrivervi il nome dei
fiori e delle piante. In quel caso la parola era una sola: pace. Ed era riportata
in venticinque lingue.
La
vetrina allestita con quell’attenzione, quella sensibilità e quel garbo non
così comuni si trovava in via Emanuele Vittorio Parodi, proprio di fronte all’ufficio
postale. E il negozio era la “Bottega del fiore”, esercizio commerciale non
nuovo a tradurre in parole e in simboli il senso di alcune tra le più
significative ricorrenze.
Poi
era arrivata l’estate ed era arrivato settembre, con il motoraduno
internazionale e le Giornate mondiali Guzzi. E puntualmente le due vetrine del
negozio avevano “parlato” per più giorni esclusivamente di quell’evento,
mettendo in bella mostra una V35 II del 1984 e una serie di accessori che facevano
riferimento alla Casa dell’Aquila: zaini e zainetti, tazze, ombrelli,
cappellini, braccialetti, adesivi e tanto altro ancora. Al calar della sera le vetrine
si “accendevano” e a fare da suggestiva cornice erano le luci del Tricolore.
L’ultimo
giorno di settembre, però, la “Bottega del fiore” ha chiuso i battenti dopo
essere stata gestita per oltre quindici anni da Massimo Rocchetti, che aveva rilevato
quell’esercizio commerciale nel giugno 2007.
Inizialmente
il negozio “accoglieva” soltanto fiori, ma ben presto Massimo - affiancato da
Maria Esther - aveva iniziato a
introdurre vari gadget riguardanti la Moto Guzzi e oggi è lui stesso a dire: “Vivere
e condividere la passione e le emozioni dei motociclisti, guzzisti e non, è
stata la parte più appagante della mia gestione. Ascoltare per anni i loro
racconti quando entravano in negozio e le motivazioni del loro forte legame con
la Casa dell’Aquila è stato qualcosa di semplicemente fantastico che porterò
sempre dentro di me”.
Ora
Rocchetti si prepara ad affrontare una nuova avventura professionale: un lavoro
stagionale a Cesenatico. Ma Massimo non potrà mai
dimenticare i colori e i profumi della “Bottega del fiore”.
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