(C.Bott.) Il motoraduno è anche una festa. Anzi, è soprattutto una festa. E allora bene ha fatto l’Associazione Giorgio Ripamonti di Mandello Lario a chiamare tutti a raccolta per una serata - quella di ieri - che ha trasformato via Cavour, dove ha sede l’antica officina del “Giorgio ferèe” e dove era solito sostare Carlo Guzzi nei primi anni del Novecento, in un palcoscenico a cielo aperto, con la musica incontrastata regina della festa (già, perché appunto di una festa vera e propria si è trattato) del prototipo Guzzi-Parodi.
Ad aprire… le danze sono state Giordana Bonacina e la zumba, in un mix di folk e di rock che ha fatto scatenare ragazze e donne (ma anche qualche uomo) di ogni età.
E’ seguita l’applaudita esibizione della “Banda Scala”, che ha proposto canti popolari, ballate e stornelli, portando nella festa il piacere dell’ironia semplice e della comicità genuina di un tempo, per un apprezzato viaggio all’interno della canzone umoristica d’autore, con incursioni nel mondo del cabaret.
Una parentesi per applaudire Davide Sampietro, mandellese, che ha dato un saggio della sua bravura esibendosi come mangiafuoco, poi sotto con l’energia travolgente di Tiziana “Titti” Radice. Con lei sul palco è tornata a salire Giordana Bonacina, dopodiché la serata è proseguita con Gianni “Gechi” Trincavelli, Franco Rizzuti e Alì Squacciarini, quest’ultimo protagonista anche di alcuni sketch.
Insomma una gradevolissima festa, nel nome della Moto Guzzi. E nel segno di un mito, quello dell’Aquila.
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