A Mandello Lario l’ultimo saluto alla ex insegnante. I suoi alunni: “Eri sempre pronta a consolarci e a incoraggiarci. Buon viaggio, maestra”
(C.Bott.) Sulla bara di legno chiaro, ai piedi dell’altare della parrocchiale di Somana, un cuscino di rose bianche e la sua fotografia. Prima che il rito funebre abbia inizio un bambino si avvicina e vi depone una rosa rossa. Il celebrante premette: “La morte non è la fine di tutto, ma un passaggio di vita”.
E’ una intera comunità, quella mandellese, in lutto oggi per l’estremo saluto a Anna Poletti. E le moltissime persone che gremiscono la chiesa e il sagrato ne sono una testimonianza.
Ci sono anche tanti bambini, ad assistere alle esequie. Sono gli ex alunni di una “insegnante meravigliosa”, come l’hanno descritta tutti nei giorni successivi alla sua morte. Sono quegli stessi ragazzi che oggi frequentano la quinta alla primaria “Sandro Pertini” e che al termine della celebrazione eucaristica hanno voluto fare una promessa alla loro maestra: “Faremo tesoro dei tuoi insegnamenti e ricorderemo per sempre la tua precisione nello spiegarci la matematica, la tua pazienza quando eravamo un po’ monelli, il tuo infinito amore per l’insegnamento”.
Appena prima, all’omelìa, don Ambrogio Balatti aveva ricordato che “Gesù ha costituito una comunità di persone che sappiano amarsi” e che “ciascuno di noi ha qualche dono da elargire”.
“Ecco - aveva detto il sacerdote - Anna ha saputo realizzare la proposta fatta da Gesù alla sua Chiesa perché è stata una donna che ha dedicato la vita al suo ministero: non soltanto l’istruzione dei ragazzi ma anche la loro educazione, che si fa soprattutto con il buon esempio”.
“Lei voleva bene ai suoi alunni - aveva aggiunto don Ambrogio - e trasmetteva loro il sapere e il modo in cui vivere, facendoci scoprire come mettere i doni ricevuti dal Signore al servizio della comunità”.
Aveva ricordato anche l’impegno, la dedizione e la generosità di Anna per la sua parrocchia, prima di invitare tutti a ringraziare lei e in generale chi ci lascia dopo averci indicato in vita la strada giusta da seguire. “Anche noi - aveva ammonito ancora il celebrante - dobbiamo però interrogarci e chiederci cosa lasceremo al termine del nostro cammino terreno”. Infine una riflessione: “Chi muore non si perde per sempre, ma va incontro al Signore”.
Poi l’aspersione e l’incensazione del feretro e le parole dei più piccoli: “Eri sempre pronta a consolarci e a incoraggiarci, buon viaggio maestra Anna”.
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