Riccardo Fasoli, presidente del Comitato: “So che arriveranno anche amici dall’Australia e dalla Nuova Zelanda e pensando che questo sarà il festeggiamento del centenario, rimandato nel 2021 per il Covid, credo che nessuno vorrà mancare. Le tende al campo sportivo? Una scelta indispensabile”
Riccardo Fasoli, sindaco di Mandello e presidente del Comitato motoraduno internazionale. |
di Claudio Bottagisi
Il conto alla rovescia è iniziato. Meno di tre settimane e Mandello Lario solleverà idealmente il sipario sull’edizione 2022 del motoraduno internazionale, appuntamento particolarmente atteso sia dai guzzisti (che per la pandemia nel 2021 non avevano potuto “celebrare” adeguatamente il traguardo del secolo di attività della Casa dell’Aquila) sia, più in generale, da tutti gli appassionati di motociclismo.
Alla vigilia di quello che si preannuncia un vero e proprio evento nel segno delle “due ruote” e appunto dei motori abbiamo rivolto una serie di domande a Riccardo Fasoli, che oltre a essere dal 2015 sindaco di Mandello è anche presidente del Comitato motoraduno internazionale.
Mancano meno di venti giorni al motoraduno. Quali le aspettative, alla luce anche dei due anni trascorsi e immaginando le attese degli appassionati?
“Stare fermi due anni è stato certamente difficile. Ci aspettiamo tantissimi appassionati da tutto il mondo. So che amici dall’Australia e dalla Nuova Zelanda arriveranno già a inizio settimana. E’ anche il festeggiamento del centenario, rimandato lo scorso anno, perciò nessuno vorrà mancare”.
Cosa si aspetta, da presidente del Comitato, per questo appuntamento, al di là dell’auspicio legittimo che tutto possa andare per il meglio?
“Mi aspetto tanti sorrisi e tanta voglia di rivedersi. Non soltanto tra guzzisti ma anche tra i mandellesi. Il comitato, nato per arrivare a organizzare il centenario, ha perso per strada tanti collaboratori, dal Moto Guzzi club Mandello al Moto club “Carlo Guzzi” fino al Gal (il Gruppo amici di Luzzeno, ndr) per diversità di vedute. Non è stato semplice tenere insieme le associazioni in questi anni di Covid, figuriamoci un comitato fatto proprio di associazioni. Spero peraltro che il motoraduno possa essere per tutti un momento di festa e felicità”.
Proviamo a dare qualche numero. Quanti motociclisti si può prevedere possano essere a Mandello nei giorni del motoraduno? E provenienti principalmente da quali nazioni, italiani a parte?
“I grandi numeri li fanno i motociclisti lombardi, veneti e piemontesi che, in caso di bel tempo, vorranno raggiungere Mandello a prescindere dalla moto che possiedono. Ci aspettiamo però tantissimi stranieri, tedeschi, francesi e austriaci su tutti, ma anche ciprioti e, come ho detto, australiani e neozelandesi. Attendiamo molti amici dall’America e non mancheranno neppure i motociclisti dell’Est Europa. All’ultimo raduno in fabbrica contarono 40.000 ingressi in tre giorni… Vedremo quest’anno”.
Veniamo ai dettagli logistici dell’evento. Non sono mancate polemiche, in particolare tra gli stessi motociclisti, sulla scelta di non prevedere tende ai giardini pubblici per creare invece una apposita “area campeggio” al vicino campo sportivo, dotato peraltro di docce, servizi igienici e di spazi in cui parcheggiare le motociclette. Quante tende indicativamente potrà ospitare il campo sportivo? E cosa sente di dover dire a chi obietta che piazzare le tende ai giardini aveva per così dire un altro fascino?
“E’ una scelta che avevamo già approntato per il 2020. Per molti il campeggio libero era una prerogativa del motoraduno di Mandello, ma negli anni le cose sono cambiate. Da un lato la responsabilità di permettere di campeggiare sotto gli alberi dei giardini che, in caso di cattivo tempo, non sono certo il posto più sicuro dove stare, dall’altra la necessità di disporre di spazi liberi come sfogo di sicurezza per le serate musicali. I servizi presenti all’interno dell’area del campo sportivo sono necessari per la realizzazione, in una manifestazione come questa, di un campeggio temporaneo. Tanti stranieri sono contenti della novità, potendo contare su una piazzola prenotata quindi certa. A chi non condivide chiedo di mantenere la proverbiale signorilità dei guzzisti e di rispettare le regole. Al campo sportivo si potranno posizionare più di 240 tende, quasi il doppio di quelle che, in qualche modo, venivano piazzate ai giardini”.
Si era anche sparsa voce che quest’anno per ragioni di sicurezza le motociclette non avrebbero potuto accedere al piazzale antistante la Moto Guzzi e che altri luoghi tra i più frequentati dai centauri proprio in occasione dei vari motoraduni sarebbero stati “blindati” dall’8 all’11 settembre. Vogliamo fare chiarezza anche su questo punto e specificare se le motociclette potranno sostare davanti alla sede della Casa dell’Aquila?
“La gestione del traffico sarà esattamente come quella degli anni passati. Le aree di principale interesse saranno interdette al traffico delle automobili (via Manzoni, piazza Garibaldi, via Medaglie olimpiche mandellesi) . In via Parodi sarà possibile parcheggiare come sempre. Ci saranno alcuni spazi occupati dalle associazioni del territorio e dalla Guzzi con uno shop esterno e una rivendita dei francobolli e del libro del centenario. La strada sarà chiusa alle auto dalle 9 alle 18 con i consueti geoblocchi”.
E’ esatto che dal pomeriggio di venerdì 9 settembre al pomeriggio di domenica 11 non si potrà percorrere lo svincolo di Maggiana della Statale 36, che in quei giorni potrà essere utilizzato esclusivamente dai mezzi di soccorso e di vigilanza?
“Esatto. L’area della fabbrica e della rotonda sulla Provinciale 72 saranno certamente di difficile fruibilità. La viabilità di via per Maggiana, invece, dovrebbe sempre essere libera, quindi garantire sia i radunisti sia i mandellesi di poter vivere il raduno in sicurezza e tranquillità. Dal punto di vista medico avremo oltre 80 volontari del Soccorso degli alpini attivi durante i tre giorni del motoraduno, una postazione medica con dottore e infermiere e il coordinamento del 118”.
Se tra i vari eventi che come di consueto faranno da contorno al motoraduno dovesse indicarne uno a cui per varie ragioni tiene particolarmente quale segnalerebbe?
“Quest’anno il comitato ha deciso di creare un’area manifestazioni motoristiche in piazza della stazione con il “Muro della morte”, i salti di Ema Angius, le minimoto per i bimbi e un’area del nostro partner tecnico Silea. Sicuramente nessuno dovrà perdere questi spettacoli”.
Da presidente del Comitato motoraduno internazionale quale appello sente di dover rivolgere ai guzzisti e in generale agli appassionati del mondo dei motori?
“La cosa più bella, per me, resta il sorriso della gente. La socialità è un bene prezioso che stiamo un po’ perdendo. Ci saranno tanti punti di ristoro a cui consiglio di sedersi e di vivere il motoraduno in compagnia”.
Un’ultima considerazione. Il Comitato motoraduno internazionale si era costituito per preparare gli eventi del centenario di fondazione della Moto Guzzi e “chiuderà” quest’anno dopo l’edizione 2022 del motoraduno. Da presidente, qual è il suo bilancio?
“Abbiamo perso tante associazioni, in questi anni, per diversità di vedute, per la pandemia e per rapporti interpersonali a volte difficili. Mi prendo la responsabilità di non essere riuscito a tenere uniti tutti. Mi dispiace tanto e spero che il prossimo anno qualcun altro possa prendere in mano l’organizzazione degli eventi. Sarei felice se lo facessero i Moto club. L’amministrazione comunale che ho l’onore di guidare come sindaco sarà come sempre a disposizione”.
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