Fu allenatore all’Aniene di Roma dopo Ivo Stefanoni, mandellese, grande ex timoniere, che così lo ricorda: “Oggi perdo un caro amico”
(C.Bott.) Il canottaggio italiano piange Emilio Trivini, morto a Dongo all’età di 84 anni.
Classe 1938, con il "quattro con" aveva vinto la medaglia d’argento alle Olimpiadi di Tokyo del 1964 e quello stesso anno con l’equipaggio di cui facevano parte anche Renato Bosatta, Franco De Pedrina e Giuseppe Galante (timoniere era Giovanni Spinola) aveva conquistato la medaglia di bronzo agli Europei di Amsterdam.
Socio onorario della Federazione italiana canottaggio, aveva pure preso parte ai Giochi olimpici di Messico 1968 conquistando la finale sempre con il “quattro con” e piazzandosi quarto nella regata valida per l’assegnazione delle medaglie, a soli 5 decimi dal bronzo, vinto dalla Svizzera.
Emilio Trivini, classe 1938. |
Fu allenatore di generazioni di atleti, “che in lui - come scrive oggi il sito della Federazione italiana canottaggio - hanno avuto un grande maestro di vita e di tecnica di voga con i colori della Canottieri Aniene e del Tirrenia Todaro”.
A piangere Trivini, con tutto il mondo del canottaggio, è anche Ivo Stefanoni, ex timoniere della Canottieri Moto Guzzi, campione olimpico nel 1956 a Melbourne e bronzo ai Giochi di Roma del ‘60, che ricorda il suo forte legame con Emilio.
“Oggi perdo un caro amico”, dice il mandellese, che aggiunge: “Dopo le Olimpiadi giapponesi io approdai alla Canottieri Aniene di Roma, società a cui facevano riferimento per i loro allenamenti anche i corazzieri, e una volta conclusa l’attività agonistica divenni allenatore di quello stesso sodalizio. Trivini fu allenatore all’Aniene proprio dopo di me e con lui si instaurò un rapporto di stima reciproca e di amicizia”.
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