(C.Bott.) Lo scorso autunno raccontavamo di un luogo tenuto con tutte le attenzioni del caso da chi è chiamato a occuparsene ogni giorno. Il riferimento era al cimitero di Mandello Lario, dove ci era parsa meritevole di segnalazione la cura dei viali, delle aree verdi, dei camminamenti davanti ai colombari e in generale degli spazi comuni da parte Mursit Arslan e Luigi Andreotti, i due dipendenti comunali che si occupano appunto dei servizi cimiteriali (ad affiancarli per alcuni mesi, nel corso del 2021, era stato Francesco Peluso) e ai quali è tra l’altro affidata anche la cura dei cimiteri delle frazioni di Olcio e Somana.
Questa volta a richiamare la nostra attenzione, con l’auspicio che analogo interesse possa scaturire anche in chi si trova a frequentare abitualmente o saltuariamente il camposanto del capoluogo, è l’operato di un mandellese, pensionato da poco più di un anno, che ogni giorno volontariamente (e sfidando il gran caldo di queste settimane, verrebbe subito da aggiungere) si reca appunto al cimitero e ripulisce dai rovi e dall’erba le tombe "abbandonate" da anni, in qualche caso forse da decenni, non per l’incuria dei familiari ma perché della persona o delle persone sepolte in quel luogo non vi sono più congiunti in vita, o magari abitano chissà quanto distanti da Mandello.
Quel pensionato si chiama Giorgio (lui stesso ci ha pregato di non diffondere le sue complete generalità perché intenzionato a rifuggire da qualsiasi… pubblicità) e ogni giorno riempie cassonetti di sterpaglie sudando le classiche sette camicie pur di rendere ancora più dignitose le ultime dimore di tante persone venute a mancare in qualche caso molti decenni addietro e sepolte appunto a Mandello.
L’occasione è propizia anche per evidenziare il ruolo di Giulio, un altro mandellese che si occupa regolarmente della cura delle tombe di persone che hanno legato il loro nome, la loro fama e il loro prestigio, in ruoli e con compiti diversi, alla Moto Guzzi, il cui legame con la terra mandellese è come noto a filo doppio.
Gesti
e azioni non banali, quelli di Giorgio e di Giulio, testimonianza anche del
loro rispetto verso i defunti. E una bella lezione di altruismo e generosità.
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