Lo scorso 2 giugno, in occasione della Festa della Repubblica, aveva ricevuto a Lecco la medaglia d’onore attribuitagli dal presidente della Repubblica
(C.Bott.) Era nato nel 1924 a Mandello Lario, dove viveva in piazza Indipendenza. Militare nel 7° Reggimento bersaglieri, era stato catturato dai tedeschi a Bolzano nel settembre 1943 e tradotto nello Stammlager XI B di Fallingbostel, campo per prigionieri di guerra poco distante dal campo di concentramento di Bergen-Belsen in Bassa Sassonia. Questa notte Elsio Bassi, che il prossimo 16 agosto, dunque tra poco più di un mese, avrebbe compiuto 98 anni, ci ha lasciati.
Lo scorso 2 giugno, in occasione della Festa della Repubblica, aveva ricevuto a Lecco la medaglia d’onore attribuitagli con proprio decreto dal presidente della Repubblica e riservata ai cittadini italiani - militari e civili - deportati e internati nei lager nazisti.
La cerimonia si era svolta in piazza Garibaldi e ricevendo il riconoscimento dalle mani del prefetto, Sergio Pomponio, Bassi aveva detto: “Sono contento di essere qui oggi a celebrare la nostra Repubblica, che mi auguro possa andare avanti a lungo”.
E' lo scorso 2 giugno, Bassi riceve a Lecco dalle mani del prefetto la medaglia d'onore. |
Durante la prigionia aveva lavorato in una fabbrica come tornitore addetto alla produzione di stampi per la fusione delle bombe. “Una settimana lavoravamo dalle 6 del mattino sino alle 18 - era solito ricordare - e quella successiva dalle 18 alle 6. La domenica era giorno di riposo. Raggiungere la fabbrica richiedeva ogni giorno due ore di cammino e altrettante per fare ritorno al lager dopo il turno di lavoro, spesso in condizioni estreme”.
“L’unico pasto giornaliero - raccontava ancora il mandellese - era costituito da una zuppa preparata con acqua e 6-7 pezzi di rape gialle, accompagnata da una fetta di pane nero”.
“Chi era di turno dalle 6 alle 18 - continuava Bassi - consumava il proprio pasto intorno alle 20 al rientro nel campo di prigionia, mentre chi prendeva servizio alle 18 mangiava verso le 16 nel lager. Unico conforto erano alcuni pacchi che venivano inviati da mia mamma, naturalmente con quello che vi rimaneva dopo che gli stessi erano stati ispezionati dalle guardie tedesche”.
Nel 1960 a Bassi, bersagliere in congedo, era stata concessa la croce al merito di guerra dal comandante della Regione militare Nord-ovest dell’Esercito italiano.
Elsio Bassi lascia i figli Maurizia e Eros, con i rispettivi congiunti Alfredo e Silvia, e gli amati nipoti e pronipoti. I funerali verranno celebrati domani, venerdì 8 luglio, alle ore 15.30 nella chiesa arcipretale di San Lorenzo.
Onore!
RispondiEliminaSiamo molto dispiaciuti e lo ricordiamo per la sua preziosa testimonianza.
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