Una mamma del Marocco
dà alla luce una bimba e la chiama Ines come l’insegnante, per ricordare per
sempre la persona che le ha fatto apprendere la lingua italiana
(C.Bott.) Dopo il corso di italiano per donne
straniere organizzato nell’estate 2021 dall’assessorato all’Istruzione del
Comune di Mandello Lario con “Les Cultures” nell’ambito del “progetto Spelling”
(Fondo asilo, migrazione e integrazione), lo scorso mese di novembre sempre a
Mandello era stato proposto un corso per cittadini di Paesi Terzi, tenuto dal Centro d’istruzione provinciale adulti “Fabrizio De
André” di Lecco e affidato all’insegnante Ines Maviglia.
Inizialmente gli iscritti erano 16 e tra loro vi erano due uomini che in seguito hanno dovuto abbandonare per orari inconciliabili con i turni lavorativi. A frequentare il corso erano rimaste dunque 14 donne, 7 delle quali portavano con sé i propri figli. A partire da inizio aprile era stato peraltro possibile usufruire di un servizio di babysitting nella figura di Laura Bugana.
Nel
frattempo ai primi di marzo alle partecipanti al corso si erano aggiunti
quattro cittadini ucraini (due maschi e due femmine) e con il loro arrivo nel ruolo
di volontaria dell’associazione “Les Cultures” si era aggiunta l’assessore
Doriana Pachera, così da consentire all’insegnante titolare di continuare il
corso e contemporaneamente dare l'opportunità ai cittadini ucraini di essere seguiti
più da vicino, offrendo una risposta il più possibile efficace alle loro esigenze.
“Il
gruppo che si è venuto a costituire - spiega l’assessore - si è mostrato da
subito particolarmente coeso e il reciproco aiuto è sempre stato notevole
nonostante le corsiste provenissero da ben undici Paesi diversi: Ghana,
Marocco, Egitto, Senegal, Corea del Sud, Albania, Moldavia, Brasile, Thailandia, Mali e appunto
Ucraina. Insomma i continenti erano tutti rappresentati, a eccezione della sola
Oceania”.
“La
coesione che si era instaurata tra loro - aggiunge - era del resto verificabile
anche nelle chat del gruppo WhatsApp. E’ poi è accaduto qualcosa di molto bello
e al tempo stesso significativo. Durante il corso una delle donne iscritte, di nazionalità marocchina, è
diventata per la quinta volta mamma di una bimba, alla quale ha voluto dare il nome dell’insegnante
quasi a voler ricordare per sempre la persona che le ha fatto apprendere la
lingua italiana”.
Tornando
al corso, le lezioni si sono concluse di recente e i risultati ottenuti sono
stati davvero positivi. Cinque partecipanti hanno infatti sostenuto e superato
i test del livello A1, altri quattro quelli di livello A2.
Proprio
per quest’ultimo livello una delle iscritte, Sofia Korotych, ucraina (che ora
con altri tre partecipanti al corso sta frequentando una serie di lezioni online
per poi sostenere il test di livello B1), per la prova scritta - dal titolo “Una
giornata speciale” - aveva proposto questo testo: “Ogni persona ha una “giornata speciale”, però non credo che io ho
questa “giornata”. Per me ogni giorno è importante. La mia vita è cambiata
quattro mesi fa. Io ho perduto quasi tutto: la mia casa, i miei amici, tutte le
cose che amavo. Adesso io ho bisogno di vivere ogni giorno al 100%. Nessuno può
dire che domani mi alzo. Per me una “giornata speciale” è ogni giorno. Voglio
imparare l’italiano, trovare un lavoro e studiare in università. Voglio vivere
libera, senza paura”.
“Uno
scritto che si commenta da sé - afferma l’assessore Pachera - e davvero non ci
sono parole da aggiungere”.
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