Lulu, Sedeki e il remoergometro. Con loro, Luciano Benigni.
(C.Bott.) Uscire dagli anni difficili della pandemia anche tornando a praticare uno sport e, prima ancora, riprendendo ad allenarsi non soltanto per ritrovare la forma fisica ma altresì per restare in salute e ottenere benefìci certamente significativi sotto l’aspetto psicologico e morale.
Lasciarsi alle spalle il Covid e le restrizioni che si sono accompagnate alla diffusione del virus riprendendo confidenza appunto con una disciplina sportiva, nel caso specifico il canottaggio, e in particolare con il remoergometro, che come noto simula fedelmente il gesto atletico del canottiere e che proprio negli anni della pandemia ha consentito a molti atleti agonisti di non interrompere gli allenamenti, sfruttando la completezza nei movimenti garantita appunto da questo attrezzo meccanico.
Alla luce di queste considerazioni assume un significato particolare la consegna proprio di un remoergometro, avvenuta nella giornata di ieri e in prestito d’uso, da parte della Canottieri Moto Guzzi alla “Nostra Famiglia” di Mandello Lario, che nella sua residenza sanitario-assistenziale per persone con disabilità accoglie, tra gli altri, Sedeki e Lulu, due giovani che proprio con la società remiera dell’Aquila avevano già intrapreso negli anni scorsi un interessante percorso, poi interrotto come detto dal Covid.
La sensibilità della presidente Rossella Scola e dell’intero consiglio direttivo e la collaborazione della “Nostra famiglia” hanno fatto sì che l’operazione andasse a buon fine anche per l’efficacia del ruolo svolto da Luciano Benigni, da anni vicino al mondo degli atleti “speciali”, che nell’occasione ha fatto da tramite tra la Canottieri e la struttura di via Nazario Sauro.
E così ora Sedeki e Lulu possono tornare a… dare del tu al loro amato canottaggio.
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