Un’amica: “Ci siamo fatte insieme tante domande, forse tu ora hai le risposte. E noi abbiamo una certezza: tu sei immensa”
(C.Bott.) Prima dell’offertorio, mentre nella chiesa si diffondono le note dell’Arioso di Bach, una ragazza si abbassa la mascherina, cerca e trova con lo sguardo Maddalena, la figlia diciottenne di Virna, e le sorride. Lei ricambia e l’amica le “disegna” con le mani un cuore.
E’ gremita, la parrocchiale del “Sacro Cuore” a Mandello Lario, per l’ultimo saluto a Virna Dotti, scomparsa a soli 52 anni. Oltre ai familiari ci sono le amiche e gli amici. Tanti ragazzi e i compagni di squadra di Emanuele, l’altro suo figlio, 15 anni. Gioca a calcio con i Giovanissimi della classe 2007 e difende i colori della Polisportiva Mandello.
Tanta gente. Tanti abbracci e tante lacrime. E tanta incredulità per una morte che è difficile da capire. E da accettare.
Già, perché questa morte? Se lo chiede anche don Feliciano Rizzella, il sacerdote chiamato a celebrare il rito funebre. “E’ vero - dice - ogni mamma e ogni papà sono il cuore sacro dell’esistenza di ciascuno di noi. L’ha scritto un mio confratello dopo aver perso di recente sua madre. E quel cuore sacro è dentro di noi, che ora portiamo però anche il peso della lacerazione”.
Perché questa morte? “Il dolore è ancora troppo forte - ammette il celebrante - e noi tutti ci sentiamo vuoti e privi di forze. Ma ai familiari di Virna dico: questa gente è qui per lei, che ora è nella vita eterna. Ed è qui per voi. Non permettiamo allora alla memoria di perdersi”.
Poi un riferimento alla passione di Virna per la scrittura (“Ognuno nella propria vita ha tante pagine da scrivere, ma c’è una pagina bianca su cui soltanto Dio scriverà il nostro nome il giorno della risurrezione”) e al significato del suo nome di battesimo. “I pareri sono discordi - afferma il sacerdote - ma Virna Lisi affermò di avere scoperto che il suo nome coincideva con uno di origine russa il cui significato era fedeltà”. “Ed è bello - spiega don Feliciano - avere la certezza e la consapevolezza che Dio ci è sempre fedele”.
Prima della Comunione il canto Cristo risusciti, poi la musicista Emanuela Milani, amica e coetanea di Virna, esegue al flauto traverso l’Ave Maria di Bach-Gounod.
Quindi spazio ai ricordi, a partire da quello delle amiche. “Avere una persona come te nella propria vita - dice una di loro - è svegliarsi con un pensiero filosofico, sotto forma di battuta, è trovare in cinque minuti la soluzione a un problema pratico, è organizzarsi per un’uscita con soli 15 minuti di anticipo, è alleggerire le fatiche dell’esistenza con uno sguardo ironico”.
E ancora: “Avere una persona come te nella propria vita vuol dire ascoltare ricordi e aneddoti del passato senza perdere neppure un particolare, vuol dire trovare una porta sempre aperta, sentirsi raccontare una storia di vita vissuta come un romanzo, ridendo dal primo all’ultimo minuto… Vuol dire mettersi in gioco accettando di sbagliare, vuol dire cogliere la bellezza delle piccole cose”.
E il pensiero finale: “Ci siamo fatte insieme tante domande, forse tu ora hai le risposte. E noi abbiamo una certezza: tu sei immensa”.
E’ poi don Antonio Brunello, già parroco dell’Unità pastorale dell’Alta Valsassina e il cui nome si lega in particolare alla comunità di Narro, dove Virna era solita trascorrere giornate serene specie nei periodi estivi, a prendere la parola e a dire “grazie” a mamma Adele e a papà Angelo. “Grazie per averci regalato Virna. Era piacevole incontrarla perché sapeva sempre trovare qualcosa di bello anche in ciò che sembrava brutto. Sapeva parlare del bene mettendo ovunque il suo sorriso”.
Infine un ricordo personale: “Qualche tempo fa aveva organizzato un grande pranzo come soltanto le mamme sanno fare. Ho capito soltanto dopo il perché. Il suo era un pranzo di saluto agli amici e quel convivio mi ha fatto pensare all’ultima cena di Gesù nel Cenacolo”. E una raccomandazione ai due figli: “Il bene che una mamma fa si manifesta nel tempo. Abbiate allora fiducia perché il valore e il senso della sua esistenza emergeranno. La vita è bellissima e vostra madre ha saputo dare gloria a Dio”.
Nessun commento:
Posta un commento