01 giugno 2022

Ciao Virna, grazie per la tua stima e affidabilità. E per la tua sensibilità

Virna Dotti

 

di Claudio Bottagisi

Virna, ma cosa ci hai combinato? Sai, non mi era mai accaduto, o comunque rarissime volte, in tanti anni di professione di indugiare a scrivere una notizia dopo esserne venuto a conoscenza. Poco prima delle 13 di oggi la telefonata di un amico: “Devo darti una bruttissima notizia, è morta Virna Dotti”. “Stai scherzando, dimmi la verità”, sono riuscito soltanto a dirgli.

Era vero, purtroppo. Drammaticamente vero. Eppure non volevo crederci e ancora adesso fatico a pensare che non ci sei più, che quella telefonata era per darmi una notizia tanto terribile.

Ti avevo incontrata poche sera fa alla festa organizzata in onore di tuo papà Angelo dai suoi ex allievi del pallone al campo sportivo dell’Oratorio “San Lorenzo”. Era felicissimo e anche un po’ emozionato, tuo padre. Avevo chiesto anche a lui come stavi, perché sapevo che da qualche tempo ti trovavi a convivere con un fastidioso problema a una gamba. “E’ stata lunga - mi aveva rassicurato - ma adesso sta meglio, finalmente ne sta uscendo”.

C’era tua figlia Maddalena, accanto a te. E in campo, a festeggiare il nonno, tuo figlio Emanuele, altrettanto felice.

Il giorno dopo avevi visto il mio servizio e subito mi avevi inviato un messaggio. “Sei il migliore, come sempre”, mi avevi scritto. “In quello che scrivo ci metto il cuore - avrei voluto risponderti - e la festa organizzata in onore di tuo papà è stata bella e lui la meritava”.

Quanti ricordi ora si rincorrono, a partire da quando mi avevi contattato per dirmi che avresti voluto collaborare alla Gazzetta di Lecco e provincia, indimenticabile avventura giornalistica nella quale ti eri “buttata” con entusiasmo. Avevo voluto subito che tu collaborassi perché erano bastati pochi pezzi per cogliere la tua affidabilità, la tua correttezza, il tuo fiuto per la notizia. E la tua sensibilità, oggi così rara a trovarsi in chi fa questa professione e non soltanto.

Eri puntuale nella consegna degli articoli che concordavamo e con il trascorrere degli anni mi aveva fatto piacere sapere che ti eri avvicinata anche al mondo letterario, che avevi iniziato a scrivere libri. Ne ero felice e un po’ ne andavo fiero, proprio perché avevi iniziato con me.

Poi le nostre strade si erano separate ma non ci siamo mai persi di vista. E non è mai venuta meno la stima reciproca. Mi segnalavi (e io ne davo notizia puntualmente) quando stavi per uscire con un tuo libro.

A fine 2020 mi avevi parlato della tua nuova raccolta dal titolo “Confini”. Cinque racconti scritti allo scopo di raccogliere fondi per la “Casa dei tigli” di Brunate, struttura che accoglie donne e bambini vittime di violenza. “Soprattutto in questi tempi un “nido” e una famiglia sono fondamentali più che mai”, mi avevi detto. E avevi aggiunto: “E’ per questo, Claudio, che il mio pensiero va a quanti vivono con sofferenza proprio quegli spazi familiari che in realtà li dovrebbero proteggere”.

Ciao Virna, grazie per la stima che avevi per me. E per la tua fiducia. Non le ho dimenticate e mai le dimenticherò.

Virna Dotti sul palco del "De André" di Mandello nel maggio 2019 con la scrittrice Marina Di Guardo.

 

1 commento:

  1. "Virna lasci un vuoto incolmabile".
    Mandello perde una persona fantastica.

    RispondiElimina