Marco Magni, presidente della sezione Ana di Lecco: “Lavoreremo sempre per dare un futuro alle nuove generazioni e indicare loro la strada da percorrere”
(C.Bott.) Una ventina di gruppi della sezione Ana di Lecco, le autorità civili e militari, rappresentanti di varie associazioni e tanti cittadini. Tutti insieme per augurare buon compleanno agli alpini e dire loro, una volta di più, “grazie”. Mandello Lario ha celebrato ieri i 95 anni delle “sue” penne nere. 95 anni in cui non sono mai venuti meno senso del dovere, spirito di corpo, testimonianze di straordinaria generosità e salvaguardia delle tradizioni alpine.
“Gente tosta, gente vera”, li ha definiti don Giuliano Zanotta, parroco della comunità pastorale mandellese, introducendo la messa celebrata nella chiesa di San Lorenzo, raggiunta dopo avere attraversato in sfilata le vie del centro. Gente che sa mettersi al servizio di molteplici realtà e che sa stare dalla parte di chi soffre e dei più fragili.
Era gremita, l’arcipretale, all’interno della quale alla Comunione è stato intonato il Signore delle cime, un canto che è preghiera e che trasmette ogni volta a chi lo ascolta emozioni e suggestioni.
Al monumento ai caduti - raggiunto ancora in sfilata dalle penne nere, accompagnate lungo il tragitto dal Corpo musicale mandellese - spazio alle celebrazioni ufficiali, precedute dalle note dell’inno nazionale e dall’alzabandiera. Poi la deposizione di una corona di alloro e l’onore alle vittime delle guerre.
E’ stato il capogruppo Claudio Bianchi il primo a prendere la parola e a rivolgere un pensiero riconoscente a chi ha sacrificato la propria vita per la patria. “Noi tutti ci inchiniamo di fronte a loro - ha detto - che hanno vissuto orrori che auspicavamo di non dover rivedere come invece sta accadendo in queste settimane con la guerra”.
“La storia evidentemente non insegna nulla - ha aggiunto - e così c’è ancora chi pensa che i problemi si risolvano con la violenza e spargendo sangue. Nostro compito è allora educare i giovani alla solidarietà e al senso del dovere”.
Quindi il “grazie” a coloro i quali hanno guidato il sodalizio in questi 95 anni, a partire dal colonnello Galdino Pini, capogruppo ininterrottamente dal 1927 al 1958, e dal tenente Gildo Molteni, che fu anche presidente della sezione Ana di Lecco. Poi un pensiero riconoscente per Luigi Conato “perché senza l’apporto determinante suo e di un gruppo di ardimentose penne nere il Soccorso degli alpini non sarebbe stato realtà”.
Dopo di lui Andrea Tagliaferri, vicesindaco di Mandello, ha detto esplicitamente che “l’impegno degli alpini è enorme” e rivolgendosi direttamente a loro ha affermato: “Usciamo da due anni di pandemia ma vi vedo più in forma che mai”.
Dopodiché ha evidenziato lo spirito di fratellanza e solidarietà che caratterizza gli alpini e che dovrebbe appartenere a tutti. “Invece oggi - ha aggiunto - si ripresentano drammaticamente gli orrori del passato”.
95 anni di storia, 95 anni di intensa attività. “Ma per il gruppo di Mandello - ha detto subito dopo il presidente sezionale, Marco Magni - questo non è un traguardo ma piuttosto una ripartenza”. “Noi alpini - ha sottolineato - lavoreremo per dare un futuro alle nuove generazioni e per indicare loro la strada da percorrere”. “No - ha aggiunto - non ci dobbiamo fermare e dobbiamo continuare a essere di esempio a tutti con umiltà, serietà e spiccato senso del dovere”.
Infine un appello alle “sue” penne nere: “Siate sempre dalla parte dei più deboli e dei più fragili, a partire dagli anziani e dai bambini più sfortunati”.
Mandello ha applaudito. Intanto il vessillo della sezione Ana di Lecco lasciava l’area del monumento ai caduti. Buon novantacinquesimo anniversario, alpini!
Don Giuliano Zanotta, parroco della comunità pastorale di Mandello. |
Claudio Bianchi, capogruppo dell'Ana di Mandello, e Andrea Tagliaferri, vicesindaco. |
Marco Magni, presidente della sezione Ana di Lecco. |
Nello Scenini, classe 1927, con Rina Compagnoni Molteni, madrina del gruppo Ana. |
Tullio Colombo Sala, classe 1926. |
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