Alessandro Zaccuri (foto Alberto Bogo)
Sarà Alessandro Zaccuri il protagonista dell’incontro della rassegna “Il bello dell’Orrido” in programma sabato 23 aprile alle 18.30 al cinema di Bellano. Si parlerà della vita ipotetica di Alessandro Manzoni, o del suo doppio, e di Giulia Beccaria, madre dello scrittore, partendo da “Poco a me stesso” (Marsilio), il romanzo con cui Zaccuri gioca con la storia, con la lingua, con Milano, con i grandi classici ottocenteschi e soprattutto con il destino del grande scrittore.
Zaccuri ha lavorato a lungo per il quotidiano cattolico “Avvenire”, firma eccellente della critica letteraria. Con Armando Besio dialogherà dell’attuale panorama della letteratura, del periodo felice che sta attraversando il genere del romanzo storico e dunque anche del suo ultimo romanzo che si inserisce in questo filone, con una accezione particolare.
Il legame tra l’autore dei Promessi sposi e la sponda lecchese del Lario è noto: l’ultima fatica letteraria di Alessandro Zaccuri prende alla lettera quei versi di inquietudine identitaria del titolo (una poesia autobiografica scritta da un giovanissimo Manzoni a 16 anni) e si pone a metà strada tra romanzo storico, d’avventura e feuilleton. E immagina la vita alternativa di un Manzoni non riconosciuto dalla madre Giulia Beccaria: cosa sarebbe successo se lei non avesse sposato Pietro Manzoni, “conte vecchiardo e di oscura fama”? E se il figlio avuto dall’affascinante Giovanni Verri fosse nato fuori dal matrimonio? Muovendo da queste domande Zaccuri immagina la vita “ipotetica, esatta e mentita” del padre della letteratura italiana, che diventa nella fiction un figlio illegittimo e compare con il nome di un bizzarro contabile balbuziente, Evaristo Tirinnanzi, ossessionato dall’ombra del suo doppio e al servizio della marchesa Giulia.
La storia si svolge a Milano, il quartiere è quello di Brera, l’anno il 1841: nel palazzo dei Beccaria si muovono personaggi inquietanti: un avventuriero francese seguace di Mesmer e della teoria del magnetismo, uno scaltro gesuita napoletano, un anziano nobiluomo a caccia di eredità, nobildonne, cameriere e brutti ceffi che si aggirano negli antri malfamati del Bottonuto, il quartiere del vizio milanese.
Intrighi, macchinazioni, amori e vendette complicano la vicenda in un crescendo di colpi di scena e vengono raccontati in una lingua originale, in una fantasmagoria condotta sul filo dell’inverosimiglianza e sorretta da una libertà espressiva che reinventa, rendendola attuale, la lingua italiana di due secoli fa.
Nato a La Spezia nel 1963, Zaccuri vive e lavora a Milano ed è direttore della comunicazione all’Università Cattolica. Narratore e saggista, collabora al quotidiano “Avvenire”.
Tra i suoi romanzi ricordiamo “Lo spregio” (Marsilio 2016, premio Comisso e premio Mondello Giovani), “Nel nome” (NNE 2019, premio Palmi) e “La quercia di Bruegel” (Aboca 2021).
“Poco a me stesso” prosegue l’opera di reinvenzione dell’Ottocento italiano avviata nel 2007 con “Il signor figlio” (premio Selezione Campiello), dedicato alla figura di Giacomo Leopardi.
L’ingresso all’incontro di sabato prossimo al cinema di Bellano sarà gratuito. Per informazioni: www.archivivitali.org.
Alle 16.30 sarà possibile prenotare via e-mail all’indirizzo archivivitali@gmail.com una visita guidata alla chiesa parrocchiale intitolata ai santi Nazaro e Celso e alla chiesa di San Rocco, dove sono esposte due pale di Giancarlo Vitali, e alle mostre “Il Sipario - La scena dell’arte/1” allestita nello spazio Circolo e “Le maschere” di Giancarlo Vitali, nello spazio adiacente la sede degli “ArchiViVitali”.
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