20 aprile 2022

Mandello Lario. L’Antica officina di via Cavour del “Giorgio ferèe” e il murales diventano diorami

A realizzarli è stato Gianni Redi, appassionato di modellismo e di motori. Domani l’anteprima in occasione della pre-partenza del raid per i 100 anni del Moto Velo club Lecco 1922



(C.Bott.) Lì è iniziata, più di cento anni fa, la storia gloriosa della Moto Guzzi. E lì, dove lavorava il fabbro Giorgio Ripamonti, era solito sostare Carlo Guzzi nei primi anni del Novecento. Sempre lì venne montato - con il determinante aiuto finanziario di Giorgio Parodi, pilota dell’Aviazione negli anni della prima guerra mondiale - il prototipo del modello Guzzi-Parodi, oggi custodito al museo della Casa dell’Aquila. Era il 1919 e due anni dopo sarebbe nata la “Società Anonima Moto Guzzi”.

Cento e più anni di storia, cento e più anni di motociclette. E dentro l’“Antica officina” situata in via Cavour a Mandello Lario è ancora possibile ammirare il camino davanti al quale Guzzi e Ripamonti, il ferèe, passarono chissà quante serate a discutere di come realizzare la motocicletta progettata dallo stesso Carlo Guzzi.

Dentro vi sono anche il trapano progettato e costruito sempre da Ripamonti e Guzzi e numerosi altri attrezzi e ferri del mestiere, senza contare che in un locale accanto sono custoditi documenti, immagini e materiali vari che raccontano a loro volta la storia di quell’azienda divenuta nel corso dei decenni “un orgoglio italiano”.



All’esterno, su un muro di proprietà della “Icma”, dallo scorso anno c’è un bellissimo murales. L’ha realizzato Giovanni “Gechi” Trincavelli, pronipote di Ripamonti, per “celebrare” il traguardo del secolo della Guzzi e onorare chi, con il proprio ingegno e con il lavoro, ha tracciato la strada dello sviluppo economico di Mandello.

Raffigura, in un contesto d’epoca, Carlo Guzzi, suo fratello “Naco”, Matilde Carcano e suo marito Mario Bianchi, Giorgio Ripamonti, Emanuele Vittorio, Giorgio e Marina Parodi. In alto, nel cielo, un velivolo per un ideale tributo a Giovanni Ravelli, motociclista e aviatore originario di Brescia, veterano della prima guerra mondiale, ispiratore con Guzzi e Parodi della nascita della Casa dell’Aquila, schiantatosi con il suo velivolo su un campo d’aviazione veneziano a causa dell’improvviso spegnimento del motore in fase di atterraggio.



Quell’officina di via Cavour e quel murales sono ora due meravigliosi diorami. Come dire, due ambientazioni in scala 1:24 di altrettanti simboli della Guzzi e della sua storia. A realizzarli è stato Gianni Redi, mandellese, appassionato di modellismo e di motori e a sua volta fedele guzzista.

Il materiale utilizzato è in prevalenza il legno, ma non mancano parti in ottone. Riprodurre l’Antica officina ha richiesto a Redi un paio di mesi di lavoro, ma a giudicare dal risultato ne è valsa davvero la pena.



Ugualmente bello e a suo modo affascinante è il diorama con la riproduzione del murales. Entrambe le creazioni potranno essere ammirate dai partecipanti al motogiro voluto per i cento anni del Moto Velo club Lecco 1922, la cui pre-partenza avverrà nel tardo pomeriggio di domani, giovedì 21 aprile, proprio da Mandello Lario.

Per l’occasione i centauri sosteranno infatti anche in via Cavour e all’Antica officina, oltre che in piazza Leonardo da Vinci, presso il concessionario “Agostini” e davanti al mitico cancello rosso della Guzzi, mentre l’anteprima andrà in scena alle 18 nel cortile della “Cemb”, in via Risorgimento.











2 commenti:

  1. Splendido viaggio nella storia.Complimenti!

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  2. Bravo per la passione e la capacità della realizzazione complimenti.

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