28 aprile 2022

I 95 anni degli alpini di Mandello Lario. Sabato 30 sfilata, messa a "San Lorenzo" e l’omaggio ai caduti

Nell’85 Raffaele Ripamonti scrisse: “Dopo l’avventura nel Friuli terremotato che Mandello visse con entusiastica partecipazione chiesi a Gildo Molteni di darmi il cambio alla presidenza sezionale. Lui esitò perché non voleva lasciare il suo gruppo, ma alla fine accettò”

Il colonnello Galdino Pini.


(C.Bott.) Domani sera alle 21 (e al mattino alle 10 per gli alunni delle medie) al “De André” la rappresentazione teatrale “Ritorneranno”, in cui sarà rievocata la storica quanto drammatica campagna di Russia ispirata agli scritti del beato don Carlo Gnocchi. Poi, sabato pomeriggio, la sfilata per le vie del centro, la messa nella chiesa di San Lorenzo e il corteo fino al monumento ai caduti, con la deposizione di una corona di alloro e i discorsi ufficiali.

A Mandello Lario il prossimo sarà un fine settimana nel segno degli alpini, che si apprestano a celebrare i 95 anni di attività.

Il programma di sabato 30 prevede alle 17 il ritrovo in piazza Leonardo da Vinci. Da lì le penne nere, accompagnate dal Corpo musicale mandellese, muoveranno in sfilata fino all’arcipretale, percorrendo via Manzoni.

Era il 1925 quando il colonnello Galdino Pini avanzava la proposta, subito accolta di buon grado, di costituire in paese un gruppo alpini. Fu lui stesso a guidare per decenni il sodalizio, che già nel ’28 poteva contare su oltre 200 soci. Arrivarono poi gli anni della seconda guerra mondiale, cui si accompagnò una temporanea sospensione dell’attività del gruppo. Pensò Gildo Molteni, finito il conflitto, a ricostruire il gruppo, appartenente alla sezione Ana di Lecco, che da allora non si è mai fermato e che si è segnalato per la sua presenza sempre generosa, operosa e intelligente all’interno della comunità locale.

“Dopo l’avventura nel Friuli terremotato che Mandello visse con entusiastica partecipazione - scrisse nel 1985 in occasione del sessantesimo di fondazione Raffaele Ripamonti, allora presidente dell’Ana di Lecco - chiesi al capogruppo Gildo Molteni di darmi il cambio alla presidenza sezionale. Lui esitò perché non voleva lasciare il suo gruppo, ma alla fine accettò”.

“Quando Molteni scomparve - aggiungeva Ripamonti - lasciandoci tutti costernati il suo gruppo reagì nel modo migliore e nel suo ricordo si costituì il Soccorso degli alpini che coinvolse le migliori forze del paese e tuttora adempie ai suoi compiti in modo esemplare”.

Gildo Molteni e Raffaele Ripamonti all'adunata nazionale dell'Ana a Milano. E' il 1972.

 

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