Messaggio augurale del sacerdote che fu vicario a Mandello Lario: “La guerra che si sta combattendo in Europa è insensata e terribile, ma Dio vuole persone che sappiano accendere tutte le luci possibili”
Don Filippo Macchi |
(C.Bott.) “Ciao a tutti. E’ la mia prima Pasqua africana, la mia prima Pasqua in Mozambico. Questi per me sono giorni belli. Sono state settimane anche impegnative perché ora sono in un altro mondo, in una realtà che mostra le sue sfaccettature e le sue ombre. E le sue difficoltà. Ma non sono solo. I preti di Pordenone mi hanno aiutato in questi mesi a conoscere questa realtà e a entrare nella mia nuova vita parrocchiale”.
Dal Mozambico, dove opera dallo scorso autunno, don Filippo Macchi indirizza agli amici della diocesi di Como il suo messaggio augurale in occasione della Pasqua. Annuncia di essersi trasferito da poco in una nuova realtà e di continuare il suo graduale avvicinamento alla parrocchia che il vescovo di Nacala gli ha affidato.
“Manca ancora la casa dove andrò ad abitare e manca l’altro sacerdote che lavorerà con me - spiega don Filippo - e poi devo conoscere bene la gente del posto. Ci vuole tanto tempo e ci vuole pazienza per conoscerla davvero e per sentirsi pronti per fare la propria parte ma io ci provo, giorno dopo giorno, poi vedremo quel che succederà. Sono certo che lo Spirito santo e la grazia di Dio faranno la sua parte”.
Poi un riferimento alla realtà in cui si trova ora a operare. “Qui la gente vive tanta sofferenza - dice il sacerdote, che fu vicario a Mandello Lario dal 2006 al 2012 - e si affida a Dio. Un mese e mezzo fa c’è stato un ciclone che ha fatto grandi danni nella zona più costiera del Paese e in particolare nella città di Nampula. Tante case sono state scoperchiate e distrutte, così come alcune strutture parrocchiali. C’è grande preoccupazione anche per il futuro perché il ciclone ha rovinato buona parte del raccolto e qui la gente vive della terra e dei suoi prodotti. Per un mozambicano medio sono tante le difficoltà da affrontare, specie per chi vive nelle zone di campagna”.
Ma c’è anche tanta speranza. Non lo nasconde, don Filippo. “Spero che questo tesoro grande voi in Italia non abbiate a perderlo - afferma nel suo messaggio - pur con tutti i rumori di guerra che arrivano fino a noi. Sentire di una guerra così insensata e terribile nella nostra Europa fa paura e impressione, ma non sarebbe giusto perdere la speranza. Dio non vuole questo per noi. Vuole persone che sappiano accendere con fatica e con realismo tutte le luci di speranza che sono possibili. Questo è il mio augurio per voi per questa Pasqua”.
Quindi il “grazie” a chi lo sta aiutando dalla diocesi lariana: “So che tante parrocchie e tanti amici hanno fatto iniziative di bene per sostenere le nostre missioni, tra cui quella del Mozambico. Questo è prezioso ed è un bel segnale di comunione che mi fa tanto piacere”.
E l’augurio conclusivo: “Buona Pasqua di risurrezione! Che possa entrare nel nostro quotidiano e ci permetta di essere seminatori di pace”.
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