Un momento della serata all'Auditorium "Ghisla" di Colico.
L’Auditorium “Ghisla” di Colico ha ospitato un incontro incluso nell’ambito delle iniziative proposte dal Circolo locale del Partito democratico e dalla sezione “Lario orientale” dell’Anpi per ricordare la Shoah, con uno sguardo ai drammi odierni.
La serata ha visto momenti di dibattito coordinati da Angelo De Battista, del gruppo scuola dell’Anpi provinciale di Lecco, alternati alla visione di documenti storici e alla lettura di testimonianze accompagnate dalle note di Luca Radaelli.
L’iniziativa
si proponeva di trasmettere la speranza di potersi accostare alla Giornata
della memoria con senso di responsabilità, accompagnato dalla consapevolezza
degli orrori di oggi e di coloro i quali continuano a morire nei lager libici,
nei deserti che
attraversano, nel mare a cui si affidano, con un’attenzione particolare a ciò
che accade da un mese a questa parte in Ucraina.
“Mi sento di fare tre considerazioni circa l’ineluttabilità del male - spiega Roberto Citterio, presidente della sezione “Lario orientale” dell'Associazione nazionale partigiani d’Italia - La prima, che solo una società dove tutti i diritti citati dall’articolo 3 della nostra Costituzione siano esigibili può tagliare alla radice tutte le male piante che inducono i popoli a costruirsi nemici, interni o esterni, da combattere per nascondere situazioni di povertà umana, sociale, economica e culturale. La seconda, che in un mondo in cui si è affermata un’economia globale, la relazione multipolare tra economie globali conta più dei carri armati”.
“Nonostante quasi la metà della popolazione mondiale (Cina, India e metà Africa) non si sia schierata a favore della condanna all’Onu dell’invasione russa - aggiunge - questo schieramento si è manifestato con un’astensione che, coerente con la politica cinese del commercio globale e del sorriso, sta isolando la Russia ben più delle armi, che portano soltanto morte e distruzione tra i popoli, morte e distruzione che si trascinano stancamente e inutilmente con la scelta sciagurata di inviare armi al popolo ucraino”.
“Infine una terza considerazione - conclude Citterio - che pone la necessità del superamento di una cultura patriarcale: io sono Giorgia, sono una donna, sono una madre, sono cristiana, sono parole che riassumono in sé un modello sociale che si regge su un ruolo fisso e stereotipato della donna, che si realizza solo dentro la famiglia tradizionale e dentro valori religiosi vissuti come identità contrapposte le une alle altre”.
“In qualità di segretaria del Circolo di Colico del Pd - afferma dal canto suo Valentina Angelica Codurelli - rifiuto di accettare che la nostra democrazia, conquistata con che tanta sofferenza, sia sporcata da leggi che colpiscono i migranti! Non possiamo inoltre permetterci di guardare con dolore agli stermini che siamo stati capaci di commettere in passato se, allo stesso tempo, non siamo capaci di aprire gli occhi su quelli verso cui restiamo inermi nel presente! Ringraziamo la cittadinanza per la numerosa partecipazione e per l’interesse e la sensibilità dimostrati sul tema”.
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