A Mandello Lario l’incontro con Valentina Picca Bianchi. Elena Maria Carla Torri, CEO di “Icma Sartorial Paper”: “Nel 2020 eravamo spaventati da quello che stava per arrivare. C’era l’esigenza di prendersi cura delle persone e al tempo stesso occorreva guardare avanti”
di Claudio Bottagisi
“Più di un libro un diario, un racconto vissuto appieno che ci porta a scoprire ambiti personali, che con grande generosità e schiettezza l’autrice condivide con i lettori, ponendo al centro la sua grande empatia e volontà di andare oltre il piangersi addosso o il rassegnarsi al peso di una pandemia inaspettata e per questo ancor più infida e drammaticamente reale”. Sono le parole con cui Claudia Segre, economista e presidente della “Global Thinking Foundation”, introduce la prefazione al libro #ledonnesidannodeltu di Valentina Picca Bianchi.
E’ imprenditrice e moglie, Valentina. E' madre di due figli e ha un sogno: costruire una cultura d’imprenditoria di genere condivisa. Nel libro stesso c’è già una traccia di condivisione, che passa da una chat di WhatsApp dove, appunto attraverso una nuova modalità di racconto, si interseca la vita di un gruppo di donne che nel 2020 - uno tra gli anni più bui per il mondo intero, con il Covid-19 a dominare la scena - ha saputo trasformare uno spazio virtuale in un “rifugio” capace di accogliere i dubbi e le incertezze di ognuna di loro.
Classe
1977, originaria di Latina, l’autrice di #ledonnesidannodeltu è anche madre
di Francesco Maria, 8 anni, e di Veronica. Sono
state dedicate proprio a sua figlia, prossima a compiere 18 anni, alcune considerazioni della presidente del Gruppo donne imprenditrici della
Federazione italiana pubblici esercizi di Confcommercio nell’incontro che si è
tenuto ieri pomeriggio nell’atelier della “Icma Sartorial Paper” di Mandello
Lario. "A lei - ha detto - auguro di saper mettere a frutto gli insegnamenti ricevuti e di avere princìpi saldi, su tutti il rispetto e il rigore".
Una piacevole chiacchierata “al femminile”, in un’azienda da ben quattro generazioni a sua volta “al femminile”, per una storia imprenditoriale scritta da Matilde Carcano (che la fondò nel 1933), da Elena Bianchi, da Silvia Buzzi e da Elena Maria Carla Torri, che nel corso degli anni si sono succedute alla sua guida.
Un incontro voluto dall’assessorato alle Pari opportunità del Comune di Mandello non a caso in occasione delle celebrazioni proposte per la Giornata internazionale della donna. “Donne imprenditrici - ha sottolineato l’assessore Doriana Pachera introducendo l’apprezzato appuntamento - e donne che lavorano, donne che sanno creare bellezza attraverso l’innovazione e la ricerca. Donne determinate e creative, come determinata e molto creativa è anche Valentina Picca Bianchi”.
“Sì, è una bella storia al femminile, quella della “Icma” - aveva premesso Silvia Buzzi aprendo l’incontro - una storia che dimostra come le donne con la loro intraprendenza, la determinazione e la passione per ciò che fanno sanno raggiungere traguardi prestigiosi, superando anche momenti e situazioni difficili”.
E’ bella, la realtà industriale che ha fatto da scenario all’incontro (“accedere a questo atelier è un po’ come entrare in una galleria d’arte moderna”, aveva detto l’assessore Pachera). Ed è bella l’idea del libro di Valentina Picca Bianchi, raccontato in uno schietto dialogo con la stessa autrice e con Elena Maria Carla Torri moderato dalla giornalista Chiara Ratti, che non ha mancato di stimolare le due interlocutrici e di farle entrare nel loro vissuto e nelle loro scelte professionali. E non soltanto.
Ecco allora l’idea della chat di WhatsApp, capace di costituire un legame che da una chiacchierata evolve in una sorta di ancora di salvataggio, in un abbraccio ideale, in uno stimolo e in una guida sicura. Un filo diretto per far crescere un sentimento di appartenenza di volta in volta più forte. “Perché - come si legge sempre nella prefazione del libro - la passione e la dignità con cui le donne sanno perseguire i loro sogni e la ricerca dell’affermazione lavorativa le distingue nella lungimiranza della visione”.
“Noi ci siamo sempre - ha detto e ribadito a più riprese Valentina Picca Bianchi nella sua “tappa” mandellese - e siamo anche capaci di grandi atti d’amore, ma non sempre ce ne rendiamo conto”.
Poi i primi riferimenti alla pandemia e al 2020. Un anno ricco di segnali contrastanti per la stessa “Icma”, che proprio in quello che è stato definito, non a torto, un annus horribilis si era vista attribuire, prima tra le aziende europee del settore cartario, la certificazione “Benefit Corp®”, testimonianza di un continuo percorso di miglioramento in relazione all’impatto ambientale, al benessere dei dipendenti, al ruolo attivo svolto all’interno della comunità in cui l’azienda stessa è inserita e alla sua mission, tra etica, responsabilità e trasparenza.
Sempre del 2020 è l’assegnazione della “Mela d’oro”, simbolo del premio “Women Value Company” promosso dalla “Fondazione Marisa Bellisario”. Ieri li ha ricordati, Elena Maria Carla Torri, quei due prestigiosi riconoscimenti, aggiungendo peraltro che “due anni fa eravamo anche spaventati, come tutti, da quello che stava per arrivare”. “C’era innanzitutto l’esigenza di prendersi cura delle persone che lavorano con noi e alle quali siamo sinceramente affezionati - ha spiegato - e al tempo stesso occorreva guardare avanti, provare comunque a guardare lontano”.
Ma esiste una via femminile all’imprenditorialità? “Non si può dire che le donne siano migliori degli uomini o viceversa - ha risposto la CEO di “Icma” - ma è vero che l’occhio di una donna vede sfumature diverse rispetto a quello di un uomo. Per entrambi l’obiettivo resta portare valore aggiunto alla propria azienda, ricercando talenti e professionalità”.
“Quando sono entrata in azienda - ha aggiunto Elena Maria Carla Torri - volevo dimostrare, prima di tutto a me stessa, che il posto che occupavo me l’ero meritato. Io ho il riferimento di generazioni di donne che hanno fatto cose grandissime, ma ho anche avuto l’esempio di uomini di estremo valore, che non hanno mai avuto paura che le donne potessero in qualche modo metterli in ombra”.
Poi altri riferimenti al periodo buio del Covid e del lockdown. “Nel pieno della pandemia - ha tenuto a sottolineare Valentina Picca Bianchi - si parlava di quando avremmo dovuto affrontare la ripartenza. In realtà io non ho mai visto una sola donna ferma ad aspettare che la situazione cambiasse. Non a caso ho potuto constatare di persona che la resistenza delle donne è a tutti gli effetti una anti-fragilità che consente di andare avanti, dove il termine anti-fragilità va inteso nel senso di andare un passo oltre la resilienza e di saper fare apprezzare le nostre peculiarità”.
Infine da Elena Maria Carla Torri, come Valentina Picca Bianchi madre di due figli, un altro riferimento alla famiglia e in particolare proprio ai figli. “Quando cadranno dovranno imparare a rialzarsi - ha detto - sapendo che io sarò sempre al loro fianco”. E un ultimo auspicio: “Vorrei fossero consapevoli che nella vita possono raggiungere qualsiasi traguardo”.
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