25 marzo 2022

Il vescovo di Como e la guerra: “Il peccato rende l’uomo impietoso, crudele e violento”

Monsignor Oscar Cantoni: “Quante esitazioni, quanti ostacoli sappiamo interporre di fronte ai disegni di Dio su di noi! Lo sperimentiamo dolorosamente nelle nostre vite ogni giorno. Ne prendiamo atto e ce ne vergogniamo”

Il vescovo Oscar Cantoni.


(C.Bott.) “Nella festa dell’annunciazione del Signore riconosciamo e acclamiamo Maria come il fiore più bello della nostra stirpe umana, il frutto più riuscito lungo l’intera storia della salvezza. Con tutto il popolo di Dio ne gioiamo profondamente. Preservata per grazia dalla colpa originale, Maria ha saputo compiutamente esprimere il suo sì, accogliendo la proposta di Dio per mezzo dell’angelo, con tutta la determinazione che può possedere una persona dotata, per grazia, della piena e totale libertà”.

Con queste parole il vescovo di Como, monsignor Oscar Cantoni, ha introdotto la sua omelìa nella messa celebrata in Duomo questa mattina per la consacrazione della Russia e dell’Ucraina al cuore immacolato di Maria.

“Maria - ha detto il prelato - si è così consegnata a Dio piena di fiducia, perché Egli potesse compiere in lei e attraverso di lei i suoi disegni a vantaggio dell’uomo. Molto diversa dal libero e pieno consenso di Maria è la nostra risposta umana, così spesso refrattaria a quanto Dio ci chiede. Quante esitazioni, quanti ostacoli, quanta indeterminatezza sappiamo interporre di fronte ai disegni di Dio su di noi, sul suo piano storico di salvezza! Lo sperimentiamo dolorosamente nelle nostre vite ogni giorno. Ne prendiamo atto e ce ne vergogniamo”.

“Dio è rammaricato e spesso deluso a causa della nostra mancanza di coraggio e della scarsa fiducia che riponiamo in Lui - ha sottolineato monsignor Cantoni - Maria è pienamente consapevole della nostra fragilità, della nostra debolezza. Per questo ci è vicina come una buona madre e viene in nostro aiuto, soprattutto in questi momenti tragici che l’umanità sta attraversando. Esercita la sua maternità nei nostri confronti innanzitutto soffrendo con noi e per noi in questa ora di prova, di sofferenze e di guerra”.

Quindi la sollecitazione a rivolgersi a Maria “come figli, in piena unità con papa Francesco e con i pastori delle Chiese locali, perché lei stessa affidi a Dio le sorti dell’umanità dolorante, inquieta e piena di paura”.

“Siamo giunti a questo punto - ha ammonito il vescovo Oscar - a causa dei nostri peccati e della nostra lontananza da Dio e Maria intercede presso Gesù. Ricorre a lui, salvatore del mondo, perché ancora una volta, nonostante i nostri peccati, venga in nostro aiuto. Maria prega con noi e supplica Dio per il dono della pace. Pace nei cuori di ciascuno, pace nelle famiglie, pace nelle comunità cristiane, pace nelle nostre relazioni interpersonali, pace tra le nazioni”.

Poi il riferimento alla delicata quanto tragica situazione di queste settimane: “Due nazioni cristiane, la Russia e l’Ucraina, sono lacerate dalla guerra, triste esperienza del peccato, che soggioga l’uomo e lo rende impietoso e crudele, violento e senza pietà. Pace per il martoriato popolo ucraino, che affronta con coraggio questa difficile situazione, pagando un prezzo altissimo. Pace per il popolo russo, per quanti stanno coraggiosamente protestando contro l’invasione dell’Ucraina, pace in nome di quelle radici sante che hanno fecondato nei secoli quelle terre, con il contributo del sangue di innumerevoli martiri, misto alla preghiera di santi monaci”.

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