La vetrina della "Bottega del fiore" allestita in via Parodi a Mandello Lario.
(C.Bott.) A dominare la scena due colori: il blu e il giallo della bandiera dell’Ucraina. Ma anche il giallo della mimosa, fiore simbolo della Giornata internazionale della donna che ricorre tra poco più di una settimana.
Su una lavagna, una bella quanto significativa frase di Malala Yousafzai, attivista e blogger pakistana, la più giovane vincitrice del premio Nobel per la pace, nota per il suo impegno per l’affermazione dei diritti civili . Vi si legge: “Nessuna lotta può concludersi vittoriosamente se le donne non vi partecipano a fianco degli uomini. Al mondo ci sono due poteri: quello della spada e quello della penna. Ma in realtà ce n’è un terzo, più forte di entrambi, ed è quello delle donne”.
Dentro alcuni vasi e portavasi, rigorosamente gialli, tante targhette di quelle normalmente utilizzate per scrivervi il nome dei fiori e delle piante. In questo caso la parola è una sola: pace. Ed è riportata in venticinque lingue.
Poi ancora quattro hashtag: Ucraina, donne, pace, auguri. Insomma quanto di meglio si potesse fare per “riassumere” e condensare in quattro simboli l’attualità del momento che stiamo vivendo e, come detto, l’imminente scadenza dell’8 marzo.
Su un supporto un cuore gialloblu, altro evidente richiamo alla nazione invasa qualche giorno fa dalla Russia.
Tutto questo è la vetrina allestita da ieri sera da Maria Esther e Massimo, titolari a Mandello Lario della “Bottega del fiore” di via Parodi, non nuovi a tradurre in parole e simboli il senso di alcune tra le più significative ricorrenze.
Un gesto di solidarietà e una dimostrazione di sensibilità da segnalare. E da apprezzare.
Nessun commento:
Posta un commento