(C.Bott.) Sono i giorni del “paziente 1” di Codogno. Sono passati due anni esatti, infatti, da quando in quel comune della provincia di Lodi venne ufficialmente trovato il primo italiano positivo al Covid-19 e da quando le autorità sanitarie si misero a ricostruirne gli spostamenti. E sono passati due anni da quando anche nel Lecchese vennero adottati i primi provvedimenti per scongiurare fin dove possibile la diffusione dei contagi.
Era il 2020, appunto. E il 22 febbraio, un sabato, Mandello Lario aveva festeggiato il Carnevale con una sfilata nel segno dei colori e dell’animazione che dall’oratorio “Sacro Cuore” aveva raggiunto la zona a lago dopo avere attraversato strade e piazze del centro paese. Da quel giorno (e di fatto ancora fino ad oggi) nulla sarebbe più stato come prima.
Già il giorno successivo il coronavirus aveva “cancellato” le manifestazioni in programma ad Abbadia Lariana e a Lierna. Un comunicato diffuso dal Comune di Abbadia affermava che alla luce delle direttive ministeriali con le quali “sono sospese le manifestazioni di ogni ordine in tutta la Lombardia” e a seguito di comunicazioni con la prefettura, con l’Ats e con i sindaci del circondario la sfilata di Carnevale era annullata a scopo precauzionale.
“L’amministrazione comunale - aggiungeva la nota - rassicura la cittadinanza che al momento non sussistono criticità e non sono segnalati casi di infezione nei nostri territori”.
Sfilata di Carnevale cancellata, come detto, anche a Lierna, dove un’ordinanza del sindaco Silvano Stefanoni datata 23 febbraio 2020 aveva disposto a partire da quello stesso giorno e su tutto il territorio comunale la sospensione di tutte le manifestazioni pubbliche, di qualsiasi di natura, e di tutte le attività ludiche e sportive.
Sempre da quel giorno il coronavirus aveva “fermato” in tutte le chiese della diocesi di Como, come del resto in quelle della diocesi di Milano, le celebrazioni religiose comunitarie, a iniziare dalle messe.
A seguito dell’ordinanza emanata dal presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, di concerto con il ministro della Salute Roberto Speranza, il vescovo di Como monsignor Oscar Cantoni aveva infatti disposto “la sospensione delle celebrazioni eucaristiche con concorso di popolo, nonché di ogni evento di aggregazione comunitario a partire dall’orario vespertino di domenica 23 febbraio e fino a data da definire a seguito dell’evolversi della situazione”.
A Mandello l’emergenza Covid-19 aveva naturalmente imposto lo stop a tutti gli eventi già in calendario, a partire dal film di Checco Zalone Tolo tolo in programmazione in quegli stessi giorni al “De André”.
Cancellati pure la rassegna cinematografica del giovedì e il film che avrebbe dovuto essere proiettato - sempre presso la sala del cineteatro comunale - nelle sere di venerdì 28, domenica 1 e lunedì 2 marzo, oltre all’atteso tributo a Claudio Baglioni del 29 febbraio con Igor Minerva e la band “Notte di note” e allo spettacolo del 7 marzo “Fiesta de tango y poesia”, che verrà tra l’altro proposto la sera del prossimo 12 marzo, sempre al “De André”.
Tornando al febbraio 2020 va ricordato che in quegli stessi giorni - alla luce delle disposizioni emanate da Governo, Regione Lombardia, prefetture e istituzioni - erano stati chiusi la Biblioteca comunale e il centro diurno “Giorgio e Irene Falck”.
L’emergenza coronavirus non aveva risparmiato neppure il consiglio comunale dei ragazzi dell’Istituto comprensivo statale “Alessandro Volta” e così la seduta del 27 febbraio (la prima dopo quella di insediamento che aveva portato all’elezione a sindaco di Riccardo Manzini) si era tenuta “a porte chiuse”.
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