A ritirarle sono stati i familiari di Ambrogio Busi e Giovanni Lafranconi, entrambi deportati in Germania dal 1943 al ‘45
(C.Bott.) Cerimonia di consegna della medaglia d’onore agli eredi di due cittadini deportati nei lager nazisti, oggi nella sala consiliare del Comune di Mandello Lario, presenti il prefetto di Lecco Castrese De Rosa, il sindaco Riccardo Fasoli e rappresentanti dell’Anpi provinciale.
Il riconoscimento ha inteso premiare coloro i quali nell’ultimo conflitto mondiale sono stati appunto deportati e internati nei lager e destinati al lavoro coatto per l’economia di guerra.
Le medaglie sono state attribuite ad Ambrogio Busi, classe 1914, e a Giovanni Lafranconi, classe 1924. A ritirarle sono stati rispettivamente il figlio Piergiuseppe e la nipote Linda De Fanti.
Ambrogio Busi, originario di Casargo, era stato deportato ad Hammerstein, in Germania, dove era rimasto da settembre 1943 fino all’agosto del ’45. Anche Giovanni Lafranconi, nativo di Mandello, era stato deportato in Germania dal settembre del ’43 al dicembre del ’45.
“Abbiamo partecipato alla significativa cerimonia - afferma Roberto Citterio, presidente della sezione “Lario orientale” dell’Anpi - e come associazione vogliamo ringraziare il prefetto per aver ricordato, nel corso della cerimonia, le parole del presidente della Repubblica sull’orrendo sterminio nazista”.
“Sergio Mattarella - evidenzia Citterio - ebbe a dire che quando le truppe russe entrarono nel campo di Auschwitz, la più imponente e sciagurata macchina di morte mai costruita nella storia dell’umanità, si spalancarono davanti ai loro occhi le porte dell’inferno”. E aveva aggiunto: “Nel cuore dell’Europa si era aperta una voragine che aveva inghiottito secoli di civiltà, di diritti, di conquiste, di cultura. Una delirante ideologia basata su grottesche teorie di superiorità razziale aveva cancellato, in poco tempo, i valori antichi di solidarietà, convivenza, tolleranza e persino i più basilari sentimenti umani: quelli della pietà e della compassione”.
“Il Capo dello Stato - conclude Citterio - aveva altresì ricordato che “la storia aveva subìto, in meno di un ventennio, un tragico stravolgimento, tornando a concezioni e a pratiche barbare e crudeli che si pensava fossero retaggio di un passato ormai remoto”. Guerre, stermini ed eccidi ne furono le tragiche conseguenze e oggi tutti noi abbiamo il dovere di non dimenticare”.
Ricordo che un gruppo di lavoro della nostra associazione, con ricerche durate dal 2009 al 2012, ha stilato un elenco di 68 mandellese consultabile sul sito, ha aiutato almeno 7 mandellese nelle pratiche per la medaglia d' onore, ha organizzato una mostra, preparato nel 2009 la targa che c' è fuori dalla sala consiglio, organizzato la proiezione del film su Michele Zucchi e Cefalonia e interventi degli Imi nelle scuole. I materiali sono conservati anche presso l' istituto Perfetta di Como. Avremmo partecipato con piacere alla cerimonia di oggi se lo avessimo saputo.
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