Il sacerdote mandellese, ex parroco di Abbadia Lariana, dice: “E’ stata un’intervista a cuori aperti su realtà comuni a tutti ma oggi più che mai bisognose di luce. Il risultato è stato più che positivo”
Papa Francesco durante l'intervista concessa ieri sera a Fabio Fazio su Rai Tre. |
(C.Bott.) “Ho gustato la trasmissione. E’ stata un’intervista a cuori aperti su realtà comuni a tutti ma oggi più che mai bisognose di luce. Il risultato è stato più che positivo, davvero bello. Gli applausi del pubblico in studio più volte ascoltati, l’emozione e la commozione visibile di Fazio lo hanno dimostrato chiaramente”.
Don Vittorio Bianchi, fino a settembre 2019 parroco di Abbadia Lariana e ora a Visgnola di Bellagio, commenta la lunga intervista concessa ieri da papa Francesco a Fabio Fazio per la trasmissione di Rai Tre “Che tempo che fa”.
Una chiacchierata che ha toccato vari temi: dalle guerre fino ai migranti, passando per il perdono e senza tralasciare alcune riflessioni sugli anni giovanili del pontefice.
“Oggi la Chiesa - sottolinea don Vittorio - deve vivere la fede in Gesù, in un Dio autenticamente umano. La vita stessa è in Cristo e un rapporto vero con Lui non ammette l’ignoranza dell’essere umano”.
Sempre a giudizio del sacerdote di origini mandellesi “la religione vera deve partire da qui e soltanto da qui sperimentare il fascino della vita nuova portata da Gesù nel mondo”.
“Il Papa anche ieri sera ci ha dato una lezione magistrale, affascinante e accattivante - osserva ancora l’ex parroco di Abbadia - Una sensibilità che va accolta per rinnovare la Chiesa”.
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