Il grande alpinista, esploratore e fotoreporter scomparso nel 2011 aveva gestito per qualche tempo il rifugio “Grigna” ai Piani Resinelli
(C.Bott.) Sono più d’uno gli episodi della vita di Walter Bonatti che si intrecciano alla terra lecchese. Innanzitutto per un certo periodo di tempo il grande alpinista, esploratore e fotoreporter originario di Bergamo, classe 1930, scomparso a Roma nel 2011, ha gestito un rifugio - il “Grigna” - ai Piani Resinelli.
Vi è poi un episodio curioso e al tempo stesso emblematico del legame che univa Bonatti al Lario, alla sua gente e ai suoi fortissimi rocciatori. Mentre Walter si stava apprestando a partire per una delle sue numerose spedizioni (nel caso specifico quella del 1954, guidata da Ardito Desio, al K2, la seconda cima più alta della Terra), Annibale Zucchi, mandellese, Ragno della Grignetta morto nel 2013 alla soglia degli 80 anni, che per oltre 50 anni ha vissuto proprio ai Resinelli (nel 1961 fu uno dei protagonisti della vittoriosa spedizione “Città di Lecco” alla Sud del McKinley), si fratturò una gamba durante una gara di sci (difendeva, per la cronaca, i colori del Gruppo sportivo Moto Guzzi). Fu proprio Bonatti ad accompagnarlo in motocicletta fino a Mandello.
Per una curiosa coincidenza, sette anni più tardi Carlo Mauri, l’indimenticato “Bigio”, sempre per un infortunio occorsogli sugli sci vide sfumare il sogno di far parte della “squadra” lecchese partita alla volta della conquista del McKinley.
Oltre che di Annibale Zucchi, Bonatti era amico anche di suo fratello Giovanni. Lo dimostra una cartolina da lui spedita nell’ottobre del ’55 proprio ai due fratelli Zucchi dal ristorante “Ponale - Casa della trota” di Riva del Garda.
“Salutoni”, vi era scritto semplicemente prima della firma. Ma proprio il fatto che non si trattasse di una di quelle cartoline che abitualmente gli alpinisti sono soliti inviare in occasione delle loro spedizioni anche a semplici conoscenti testimonia il legame che univa il grande Bonatti ai due mandellesi.
Bonatti,straordinario sulle montagne,ma straordinario anche nella semplicita' della vita di ognigiorno.
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