21 gennaio 2022

Mandello. L’ultimo saluto a Cristina: “Quando venivi a trovarci, con te entrava un raggio di sole”

Una nipote: “Hai saputo arrivare fino ai nostri cuori”. La figlia Erika: “So che ci sei e ci sarai in ogni gesto”. Il celebrante: “A noi spetta il compito di ricordare ogni sua parola, ogni incontro avuto con lei”

Cristina Brumana Comini, 55 anni.


(C.Bott.) La bara di legno chiaro appena sotto i gradini che portano al presbiterio della chiesa parrocchiale del Sacro Cuore. Sopra, un cuscino di fiori. All’altare padre Paolo Ancilotto, che prima di introdurre il rito funebre afferma: “Riconsegniamo Cristina al Signore un po’ troppo presto. Sappiamo però che lui ha distrutto la morte e che la vita di questa nostra sorella non è stata tolta ma soltanto trasformata”.

E’ il giorno dell’ultimo saluto di Mandello Lario a Cristina Brumana Comini. E’ il giorno del dolore, un dolore grande per un’esistenza strappata appunto troppo presto agli affetti più cari.

All’omelìa il sacerdote si sofferma proprio sulla giovane età della donna. Lei - sposa, mamma e nonna - se n’andata a soli 55 anni. “A volte non comprendiamo - dice - perché certe vite vengano interrotte così prematuramente. Ma la maturità di una persona non è data dagli anni quanto piuttosto dalla sapienza. E la sapienza ha il sapere e il sapore di Dio, che vuol dire amare e lasciarsi amare dagli altri”.

“Non ho conosciuto personalmente Cristina - aggiunge padre Paolo - ma l’ha conosciuta bene e la conosce il Signore. E lei in quanto donna e mamma sa certamente di Dio, che l’ha accompagnata anche nella malattia e che adesso che la sua battaglia terrena è conclusa le dona il meritato riposo”.

Ma Cristina continuerà a essere una sposa premurosa, a essere una mamma dolce, a essere una nonna adorabile. “E a noi - osserva ancora il celebrante - pur nel dolore spetta il compito di ricordare ogni sua parola, ogni suo gesto, ogni incontro avuto con lei, che non è perduta ma vive nell’amore del Signore”.

Al termine delle esequie il commosso tributo di una nipote: “Cara zia, che bello quando venivi a trovarci a Pagnona. Ti piaceva parlare e con te nella nostra casa entrava un raggio di sole. Hai saputo arrivare fino ai nostri cuori e ora noi ti pensiamo già accanto ai tuoi amati genitori”.

Poi il saluto della figlia. “Mamma, me l’hai combinata grossa”, premette Erika. “Tu avevi sempre un sorriso per tutti  - aggiunge - e hai avuto una forza indescrivibile, ma non è bastato. Dicevi che quando manca la mamma, in una casa viene a mancare tutto. E’ vero, ma sappi che rimarranno i valori autentici della famiglia e dell’amore, i tuoi valori. So che ci sei e ci sarai in ogni gesto. Un bacio fino al cuore, mamma. E’ lì che sei ora”.

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