Il suo nome si lega alla “Gilardoni raggi X”. Davide Baratto, attuale direttore generale dell’azienda: “Un maestro con il quale ho avuto l’onore di lavorare e dal quale ho imparato tanto”
Francesco Reboa |
(C.Bott.) Nei giorni dell’estremo saluto di Mandello Lario a Cristina Gilardoni, per decenni ai vertici dell’azienda leader a livello internazionale nella produzione di apparecchi a raggi X e ultrasuoni per i settori medicale, industriale e della sicurezza, la “Gilardoni raggi X” piange anche l’ingegner Francesco Reboa, scomparso all’età di 74 anni, per anni uno dei punti di forza della divisione NDT, acronimo di Non-destructive testing, e affidabile quanto prezioso riferimento nel mondo degli ultrasuoni non soltanto all’interno dell’azienda ma a livello nazionale.
La notizia della sua morte fa scendere un ulteriore velo di tristezza sulla “Gilardoni” e in particolare su quanti hanno avuto modo di conoscere e apprezzare le qualità non soltanto professionali ma anche umane di Reboa.
“Un maestro con il quale ho avuto l’onore di lavorare e dal quale ho imparato tanto”, non esita a dire Davide Baratto, in “Gilardoni” dagli anni Novanta, attuale direttore generale. “Ha dedicato la sua vita a questa azienda - aggiunge - e al mondo degli ultrasuoni e dei controlli non distruttivi, fornendo un contributo oltremodo importante alla crescita di questa divisione, operativa in “Gilardoni” fin dal 1970 e leader nello studio e nello sviluppo di tecnologie di controllo non distruttivo per potenziare la produttività, la qualità e la sicurezza del prodotto”.
Settembre 2018. L'ingegner Reboa all'agriturismo "La Selvaggia" dopo una visita in "Gilardoni" del gruppo Controlli non distruttivi di Trenitalia guidato dall'ingegner Marco Sarti. |
“I corsi da lui tenuti sugli ultrasuoni restano memorabili - osserva sempre il direttore - e hanno formato alcuni tra i più eminenti personaggi legati appunto agli ultrasuoni. Con l’ingegner Reboa viene a mancare una persona di indiscusso spessore umano e professionale. Gli sarò sempre riconoscente per tutto quello che mi ha insegnato e di lui conserverò un ricordo affettuoso”.
Autore di numerose pubblicazioni, di articoli e dispense sugli ultrasuoni, Francesco Reboa ha dato un contributo significativo a tutti gli impianti prodotti dalla “Gilardoni”, soprattutto nello sviluppo del metodo ultrasonoro per il controllo in ambito ferroviario. Ha tenuto corsi di formazione con alcuni tra i principali esperti nel campo degli ultrasuoni, tra i quali gli ingegneri Bolognesi, Corti, Scaccabarozzi e Marco Sarti, quest’ultimo divenuto poi responsabile del gruppo Controlli non distruttivi di Trenitalia.
Emblematiche le testimonianze apparse su Facebook alla notizia della morte di Reboa. Su tutte, quella di un suo ex collega che scrive: “Sono entrato nel mondo dei controlli quando Reboa era il responsabile del reparto, ruolo con cui gestiva la magìa dei calcoli che poco a poco sono divenuti familiari. Mai chiamato per nome, sempre “ingegnere” per il rispetto che meritava e per chiarire a tutti, nessuno escluso, che era lui a dirigere l’orchestra… Lo ricordo come uno dei pochi che nel lavoro mi ha trasmesso il senso del dovere e la necessità di pensare prima di esprimere e rendere pubblico il pensiero che mi avrebbe fatto giudicare da tutti”.
Un altro ex collega ha scritto: “Ricordo le tante volte che mi sono trovato in difficoltà durante le numerose trasferte presso i clienti. Bastava una telefonata e lui, dall’alto della sua sapienza, mi risolveva la situazione con tanto di spiegazioni, in modo che imparassi”.
I funerali di Francesco Reboa - che lascia la moglie Clara, i figli Benedetta e Stefano e le affezionate nipoti Rebecca e Vittoria - si svolgeranno lunedì 27 dicembre alle ore 15.30 nella chiesa del “Sacro Cuore” a Mandello Lario.
Francesco Reboa con Marco Sarti, ex responsabile del gruppo Controlli non distruttivi di Trenitalia. |
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