20 dicembre 2021

L’addio di Mandello e dell’Aquila a Enrico Cantoni. “Un signore, sotto tutti i punti di vista”

A scriverlo è il Moto club Carlo Guzzi. “Il tuo ricordo e la tua opera resteranno per sempre in ognuno di noi”

Enrico Cantoni, a destra, in una foto che lo ritrae con Umberto Todero (primo a sinistra) e Giulio Cesare Carcano.


(C.Bott.) “Nel giorno del mesto addio a Enrico Cantoni, a Mandello Lario, apprezziamo il coinvolgimento nel dolore della famiglia da parte del vasto mondo della comunità guzzista. Si tratta di un sintomo non soltanto di stima verso il grande Cantoni ma anche della condivisione a una grave perdita per il nostro mondo. Fai buon viaggio, Enrico. Il tuo ricordo e la tua opera resteranno in ognuno di noi”.

A scrivere questo post, nelle ore che precedono l’ultimo saluto al mandellese Enrico Cantoni, è il “Galletto Moto Guzzi” nella pagina Facebook del gruppo.

Un’altra significativa testimonianza è quella del Comitato motoraduno internazionale, che scrive: “Ciao Enrico, ti ricorderemo sempre come uno dei tre alfieri del periodo più fulgido e vittorioso della Moto Guzzi. Insieme ai tuoi compagni Umberto Todero e Giulio Cesare Carcano avete evoluto la moto più efficace nella sua semplicità e inventato quella più incredibile e temeraria nel suo frazionamento. Tre grandi uomini efficaci e coraggiosi”.

Poi la testimonianza e il dolore del Moto club “Carlo Guzzi”. “Era l’ultimo elemento a Mandello Lario della triade che diede vita alla mitica “otto cilindri” - si legge nella pagina Facebook del sodalizio - Componente con Giulio Cesare Carcano e Umberto Todero dello storico staff tecnico cui si devono le prestigiose creazioni della Casa mandellese degli anni Cinquanta, visse molto da vicino anche l’epoca d’oro dei Gran premi e di recente aveva avuto modo di ricordare quando, subito dopo il secondo conflitto mondiale, ripresero le competizioni (era il 1946) e di citare altresì la progettazione del “Gambalunga 500”, vincitore della prima gara a Lecco con Nando Balzarotti”.



“Con la morte di Cantoni - aggiunge il Moto club - si chiude simbolicamente un’era, quella del motociclismo eroico fatto di intuizione, caparbietà e grande capacità di fare. Cantoni era un signore sotto tutti i punti di vista. Non entrò mai in polemica con la Guzzi neppure sulle scelte che lo riguardarono prima della sua uscita dall’azienda. Negli anni mantenne sempre un tono e uno stile riservati, pur nella sua grande disponibilità verso gli appassionati da cui non si sottraeva per risposte e gustosi aneddoti”.

Infine il commiato: “Fai buon viaggio, Enrico. Il tuo ricordo e la tua opera resteranno in ognuno di noi”.

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