Arianna Passini, oro l’estate scorsa ai Mondiali di Racice, atleta dell’anno 2021. Il messaggio di Davide Tizzano alle giovani leve: “Per ottenere qualcosa di importante, nello sport come nella vita, occorre faticare”
Ivo Stefanoni e Giuseppe Moioli sul palco del "De André". |
di Claudio Bottagisi
Tanti applausi, il giusto spazio per le emozioni, la proiezione di una serie di filmati (alcuni datati, altri del recente passato), qualche simpatico aneddoto, il racconto di bellissime vittorie ottenute sui campi di regata di tutto il mondo e una standing ovation che la platea del teatro “Fabrizio De André” ha voluto tributare a Giuseppe Moioli, 94 anni, un mito del remo italiano e internazionale.
Mandello Lario ha compiuto ieri sera un lungo viaggio nel pianeta canottaggio. Lo ha fatto ripercorrendo la storia gloriosa della Moto Guzzi e dei suoi campioni di ieri e di oggi. A offrirne lo spunto la presentazione del libro L’ottimismo della volontà di Davide Tizzano, due ori olimpici, altrettanti titoli mondiali e 16 successi inanellati ai campionati italiani in sette diverse specialità del canottaggio, ma anche una luminosa carriera di velista che nei primi anni Novanta lo ha tra l’altro portato a far parte dell’equipaggio del “Moro di Venezia”, il più forte e più amato di sempre dagli italiani.
Insomma una passerella di autentici campioni, aperta da Carlo Mornati, argento ai Giochi olimpici di Sydney 2000 con il “quattro senza”, due ori iridati (più tre argenti e altrettanti bronzi), attuale segretario generale del Coni.
Quando si parla di sport e, nello specifico, di canottaggio non si può dimenticare che a Mandello c’è la più alta concentrazione di medaglie olimpiche vinte proprio nella disciplina remiera. E che all’ombra della Grigna sono nate tante leggende. Ecco allora salire sul palco, a proposito di medaglie olimpiche e di leggende, Giuseppe Moioli e Ivo Stefanoni. A rendere loro il giusto omaggio c’è anche Antonio Rossi, un altro grande dello sport italiano, capace di eccellere nella canoa a partire dagli anni Ottanta, attuale sottosegretario ai grandi eventi sportivi della Regione Lombardia.
Da sinistra Niccolò Mornati, Davide Tizzano, Giuseppe Moioli, Ivo Stefanoni e Carlo Mornati. |
C’è la Guzzi, nel cuore di Moioli e Stefanoni. “Per me è stata e rimane il massimo”, dice la medaglia d’oro di Henley 1948. E il timoniere del “quattro con” oro ai Giochi di Melbourne del ’56 e bronzo a quelli di Roma del 1960 ammette: “Se non ci fosse stata la Guzzi, io non avrei raggiunto determinati traguardi, non soltanto nello sport ma anche nella vita professionale”.
Poi una sorpresa. A svelarla ai mandellesi è il sindaco, Riccardo Fasoli, giusto per restare in tema di canottaggio e di vittorie prestigiose oro ai Mondiali Junior del 2003 in Grecia. Il grande schermo del “De André” proietta l’immagine del rendering del futuro centro remiero che nascerà a Mandello proprio là dove sorge la sede della Canottieri Moto Guzzi.
Quindi spazio ai ricordi e alle testimonianze di Niccolò Mornati (fratello di Carlo, finalista alle Olimpiadi di Londra del 2012), di Alberto Belgeri e Igor Pescialli, campioni del mondo nell’86 a Nottingham, e di Carlo Gaddi, sette titoli iridati vinti in carriera e la partecipazione a tre edizioni dei Giochi olimpici: Seul 1988, Atlanta 1996 e Sydney 2000.
Da sinistra Davide Tizzano, Giuseppe Moioli, Gianluca Farina, Piero Poli, Igor Pescialli, Carlo Gaddi e Alberto Belgeri. |
Dopo di loro è la volta di Piero Poli e Gianluca Farina, componenti del “quattro di coppia” azzurro vittorioso a Seul nel 1988 insieme a Tizzano e ad Agostino Abbagnale. “Ci mettevano a disposizione anche lo psicologo - dice Poli - ma in realtà la nostra vera arma psicologica vincente era l’amicizia”. Poi un’altra ammissione: “Io ho praticato il canottaggio dal ’78 all’88, ma non ho remato per la Guzzi, io ho remato per Moioli”.
C’è spazio per altri grandi campioni, nella lunga serata mandellese: per Franco Sancassani (nove volte iridato), per sua sorella Elisabetta (una carriera iniziata a Bellagio e che l’ha portata tre volte sul gradino più alto di un podio mondiale) e per Laura Agostini, un titolo mondiale Junior vinto nel 2003 con il “quattro senza” al fotofinish sulla Gran Bretagna.
E ancora: Simone Fasoli, Simone Mantegazza, Arianna Passini e Lorena Fuina, prima donna mandellese a partecipare a un’edizione delle Paralimpiadi. Un lungo applauso accompagna sul palco anche Andrea Panizza, finalista quest’anno ai Giochi di Tokyo e un palmarès che include due titoli iridati, altrettanti allori continentali e nove titoli italiani, e Pietro Ruta, comasco, capace di vincere la scorsa estate con Stefano Oppo, alle Olimpiadi giapponesi, una stupenda medaglia di bronzo nel doppio pesi leggeri.
“Non posso promettere nulla - dice alla platea mandellese Panizza a Riccardo Crivelli, il giornalista della Gazzetta dello Sport che con Luca Broggini, voce del canottaggio in Tv, ha condotto la serata - ma ce la metterò tutta per esserci anche a Parigi 2024 e per farvi sognare”.
Davide Tizzano ieri sera al "De André" di Mandello Lario. |
Poi altri video, altri passaggi della presentazione del libro di Tizzano (“provengo dalla cultura del legno e so bene che per ottenere qualcosa di importante, nello sport come nella vita, occorre faticare”, dice il campione napoletano), l’applauso alle giovanissime leve della Canottieri Moto Guzzi sul palco del “De André” per omaggiare Andrea Panizza e Lorena Fuina e l’ideale inchino del canottaggio e di Mandello a chi non c’è più: a Giampiero Galeazzi, indimenticabile per quelle sue appassionate telecronache dai campi di regata, a Filippo Mondelli, iridato nel 2018 con Andrea Panizza nel bacino remiero di Plovdiv, a Giovanni Zucchi, Attilio Cantoni, Franco Faggi e Christian Rotta, morto a Sabaudia nel 2017 a soli 43 anni.
Già, sono tante le leggende del canottaggio nate e cresciute a Mandello. E nel segno del remo è anche l’atleta dell’anno 2021. Sì, perché ad aggiudicarsi quel riconoscimento è Arianna Passini, vent’anni compiuti da poco, oro nel luglio scorso ai Mondiali Under 23 di Racice con il “quattro di coppia” pesi leggeri, campionessa europea nel 2020 e un bottino di diciassette titoli italiani fin qui conquistati.
“Sono un assessore allo Sport fortunato e per me è un onore e un privilegio essere qui questa sera fra tanti campioni di ieri, di oggi e di domani”, dice Sergio Gatti consegnando l’attestato ad Arianna. La giovane atleta sorride soddisfatta. E con lei tutto il canottaggio mandellese. Era il 1947 e agli Europei di Lucerna la Moto Guzzi vinceva sul Rotsee il suo primo titolo europeo. Mandello Lario cominciava a scrivere la storia.
La premiazione di Arianna Passini, atleta mandellese dell'anno.
Da sinistra Franco Sancassani, Elisabetta Sancassani, Giuseppe Moioli, Laura Agostini e Riccardo Fasoli. |
Da sinistra Giuseppe Moioli, Simone Fasoli, Simone Mantegazza, Arianna Passini, Andrea Panizza, Lorena Fuina e Pietro Ruta. |
Da sinistra Piero Poli, Antonio Rossi, Fabio Triboli, Giuseppe Moioli, Gianluca Farina, Ivo Stefanoni, Davide Tizzano e Carlo Mornati. |
Bellissima serata! Ricca di magia, rispetto e tenerezza. One man show per il mitico atleta ma soprattutto allenatore Moioli!
RispondiEliminaChe gruppo fantastico... Complimenti a tutti
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