15 dicembre 2021

“Gilardoni cilindri” di Mandello Lario, raggiunta l’intesa sull’ipotesi di accordo quadro

La Fiom Cgil: “L’azienda si impegna a internalizzare e ad assumere a tempo indeterminato tutti i lavoratori somministrati che superano i 24 mesi di collaborazione, anche non continuativa”



Le assemblee delle lavoratrici e dei lavoratrici della “Gilardoni cilindri” di Mandello Lario hanno dato il via libera all’ipotesi di accordo quadro sottoscritto tra l’azienda, le organizzazioni sindacali Fiom Cgil e Fim Cisl e le Rsu.

Il voto favorevole espresso nei due siti produttivi mandellesi e in quello di Barberino del Mugello, in provincia di Firenze, conferma la volontà dei lavoratori di giungere a questo risultato, già emersa con l’importante partecipazione allo sciopero di 8 ore organizzato da Fiom e Fim per raggiungere l’intesa.

I temi contenuti nell’accordo vanno dai premi di risultato ai nuovi inquadramenti professionali, dalla formazione continua alla stabilizzazione dei lavoratori somministrati.

“Quest’ultimo aspetto - si legge in una nota diffusa dalla Fiom - è particolarmente significativo e rappresenta una grande novità nel panorama industriale del territorio. Viene ribadito infatti che non si può abusare del lavoro somministrato, ma vi si deve fare ricorso soltanto nei momenti di picchi di produzione. Pertanto la “Gilardoni” si impegna a internalizzare e ad assumere a tempo indeterminato tutti i somministrati che superano i 24 mesi di collaborazione (anche non continuativa) con l’azienda stessa. In termini numerici, questa stabilizzazione coinvolge oltre 80 lavoratrici e lavoratori nei tre siti produttivi”.

Nelle prossime settimane tra l’azienda e i sindacati partirà anche il confronto sull’inquadramento contrattuale. Si tratterà di mappare le attività dei vari reparti con l’obiettivo di introdurre la figura del lavoratore polivalente/polifunzionale, più flessibile in quanto formato per poter assumere diverse mansioni, e di conseguenza soggetto a un inquadramento economico più alto.



Per quanto riguarda il premio di risultato, la scelta di arrivare a un accordo ponte con piccole ma significative modifiche dà risposta alle necessità economiche immediate delle lavoratrici e dei lavoratori, demandando al 2022 la contrattazione per rinnovare il meccanismo premiante.

“Le organizzazioni sindacali - aggiunge la nota della Fiom Cgil - vogliono così dimostrare che è possibile combattere la precarietà ed è quello che ci si aspetta faccia anche la politica. Considerato che molti tra i lavoratori somministrati sono giovani, stabilizzarli significa innanzitutto garantire loro una sicurezza economica che si ripercuote positivamente su tutti gli altri aspetti del vivere quotidiano, ma vuol dire anche rivitalizzare il sistema industriale e, dal punto di vista padronale, avere dipendenti più motivati poiché vengono finalmente riconosciuti parte integrante della realtà produttiva in cui operano”.

“Quello della precarietà - osserva sempre il sindacato - è tuttavia uno dei temi esclusi dalla legge di bilancio che, oltre a disegnare una riforma fiscale iniqua in quanto premia i redditi alti, nulla prevede a favore del lavoro di qualità. I dati più recenti (ottobre 2021) relativi all’occupazione nel nostro Paese, forniti dalla “Fondazione Di Vittorio”, evidenziano che mentre l’occupazione nel suo complesso è ancora sotto i livelli pre-pandemia, i dipendenti a termine sono 3 milioni e 67mila, un numero maggiore di quello pre-pandemico. La forte crescita economica dell’anno in corso (+6,2%) si sta quindi trasmettendo troppo lentamente all’occupazione, sia nella sua dimensione quantitativa sia soprattutto in quella qualitativa. Una discontinuità lavorativa che causa oggi bassi salari e buchi contributivi, e che domani determinerà basse pensioni”.

“I dati della “Fondazione Di Vittorio” - dichiara Maurizio Oreggia, segretario generale della Fiom lecchese - confermano e anzi rafforzano le ragioni dello sciopero generale proclamato da Cgil e Uil per giovedì 16 dicembre. La crescita sostenuta del Pil non ha adeguate ricadute sull’occupazione, un’occupazione che cresce poco e con scarsa qualità, considerata la preponderanza di contratti precari”.

Per questa e per altre ragioni ancora la Fiom Cgil di Lecco domani sarà in piazza unitamente a tutta la Camera del lavoro territoriale.

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