Giampiero Galeazzi, morto all'età di 75 anni.
(C.Bott.) Lui è Antonio Rossi, lecchese, classe 1968, pluricampione olimpico e mondiale nel kayak velocità. Oro ai Giochi di Atlanta 1996 sia nel K1 500 sia nel K2 1000 metri con Daniele Scarpa e bronzo alle Olimpiadi di Barcellona del ’92 nel K2 con Bruno Dreossi, vinse il titolo olimpico anche ai Giochi australiani del 2000 con Beniamino Bonomi e fu argento ad Atene nel 2004.
Attuale sottosegretario ai Grandi eventi sportivi della Regione Lombardia, Rossi fu protagonista con Bonomi, come detto, anche della finale olimpica di Sydney 2000 nel K2 “raccontata” per la Rai da Giampiero Galeazzi, il noto giornalista sportivo morto all’età di 75 anni.
Quella di ventuno anni fa è rimasta una delle telecronache leggendarie di Galeazzi, unitamente a quella dell’oro olimpico dei fratelli Abbagnale a Seul 1988. “Rossi e Bonomi sono in ottima posizione, sono partiti benissimo”, disse fin dalle battute iniziali. “Stanno scandendo la loro frequenza in acqua - raccontò quando si era quasi a metà gara - E’ bella la barca azzurra, ma bisogna far soffrire gli avversari fino alla fine… Rossi e Bonomi si allungano stupendamente in acqua. Stanno dominando, ma vedo in acqua 7 la Slovacchia che si fa minacciosa e c’è anche l’attacco della Svezia”.
Rossi e Bonomi dopo l'oro olimpico a Sydney 2000 "raccontato" in Tv da Galeazzi. |
Poi il finale: “Un paio di colpi adesso, Antonio… Andiamo a vincere, mancano 250 metri. E’ il momento di scatenarsi. Alè Antonio, vai che sei il più forte del mondo. Alè Beniamino! Andiamo a vincere, questo è il K2 italiano. Si guarda a sinistra, si guarda a destra… E vince l’Italia, per la leggenda”.
Ora l’addio a un maestro del giornalismo sportivo. E a molti lecchesi sembra ancora di risentire quella telecronaca.
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