07 ottobre 2021

Varenna. Commozione, indignazione e stupore alla mostra “Teresio Olivelli e il Trasporto 81”


 

Anche nell’austera chiesa di Santa Marta a Varenna la mostra “Teresio Olivelli e il Trasporto 81” ha riscontrato un’intensa partecipazione. Tra le presenze straniere da segnalare visitatori provenienti dalla Svizzera, dal Venezuela, dall’Argentina e dall’Arabia Saudita, familiari di figure deportate in Germania nei campi di detenzione, nel contesto dei tragici anni 1944-45, sul finire della seconda guerra mondiale.

I commenti del pubblico sono stati improntati a commozione e stupore di fronte agli abissi di depravazione palesati dagli aguzzini dei lager. Non poche le espressioni di indignazione e condanna per le atrocità naziste. Ma ancora più numerose sono state le attestazioni di meraviglia per l’eroismo di Teresio Olivelli e dei suoi compagni di sventura e prigionia.

Gli ideatori dell’expo e gli organizzatori dell’evento varennese sono stati ringraziati più volte. Un plauso particolare è stato rivolto ai coniugi Maria Antonietta Arrigoni e Marco Savini di Aned Pavia, artefici della mostra, al ricercatore valsassinese Augusto Beppe Amanti dell’Anpi provinciale di Lecco, oltre che ai coordinatori varennesi Fulvio Manzoni e Ezio Lanfranconi.

Nell’ambito della rassegna espositiva domenica 10 ottobre alle 15.30 si terrà una tavola rotonda interattiva. Relatori saranno Augusto Beppe Amanti, ricercatore e saggista valsassinese,  Patrizia Milani, docente e storica, Pierfranco Mastalli, autore di testi sulla Resistenza lariana e orobica.

La poetessa lecchese Elena Cotugno presenterà la sua opera “Ali e libertà”.

“La tavola rotonda di domenica prossima in “Santa Marta” - spiegano i promotori dell’evento - si propone di approfondire e far risaltare il supremo sacrificio sia di Teresio Olivelli sia degli altri deportati e il loro imperituro retaggio. Il richiamo ai valori e all’esempio da loro palesato risulta essenziale e indifferibile, in questo tempo caotico e fibrillante, con iniquità sociali ed economiche dilaganti, mutamenti climatici, il drammatico crollo di assetti geo-politici consolidati (Afghanistan e non solo), violenze a ogni livello”.

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