(fotoservizio Alberto Locatelli) |
Appariva come un suggestivo presepe, la sera del 29 settembre, la frazione liernese di Sornico, illuminata da centinaia di variopinti lumini accesi sui davanzali, sui balconi e lungo la piccola strada che conduce alla chiesetta di San Michele.
Lì, alla recita del rosario è seguita la celebrazione della messa nella ricorrenza liturgica dei santi Michele, Gabriele e Raffaele arcangeli. All’omelìa il parroco, don Marco Malugani, ha spiegato che “gli angeli sono puri spiriti creati da Dio, che stanno al suo cospetto, suoi servitori e messaggeri” e che “gli arcangeli sono incaricati di un ministero per la realizzazione del suo disegno salvifico”.
“Dalla Sacra Scrittura - ha aggiunto il sacerdote - sappiamo che l’arcangelo Gabriele, il cui nome significa “Forza di Dio”, è l’angelo messaggero, l’arcangelo Raffaele, il cui nome sta per “Dio risana”, è l’angelo custode per eccellenza e l’arcangelo Michele, il cui nome significa “Chi come Dio?” è l’angelo guerriero, il principe delle milizie celesti, l’avversario di Satana”.
E’ sulla figura di san Michele, rappresentato nel bellissimo e antico dipinto che sovrasta il tabernacolo della chiesetta mentre vince il demonio con la sua spada, che il parroco si è poi soffermato, mettendo in guardia dal modo superficiale con cui oggi molti cristiani vivono la fede, “accontentandosi di una spiritualità di facciata, riducendo sempre più il tempo dedicato alla preghiera, ai sacramenti e al catechismo perché troppo impegnati nelle faccende terrene”.
Don Marco ha ricordato la gravità dei peccati di omissione, “che ci rendono tiepidi, ci allontanano da Dio e aprono la strada al maligno che approfitta anche di questa pandemia per farci desistere dai nostri doveri di cristiani”. Da qui la necessità di rinnovare la devozione a san Michele, pregandolo di aiutarci a vincere il male.
Durante
la preghiera dei fedeli il parroco ha quindi invitato l’assemblea a
recitare l’invocazione da lui stesso composta per l’occasione e al momento del Prefazio ha sollecitato i presenti a unirsi con gioia "agli angeli e agli arcangeli, ai troni e alle dominazioni e alla moltitudine dei cori celesti" al canto di lode a Dio: Santo, Santo, Santo...
A chiusura della celebrazione eucaristica un caloroso ringraziamento ai custodi della chiesetta per l’amore con cui, aiutati dai frazionisti, si prendono cura dell’antico oratorio e un grazie per la generosità di chi ha contribuito all’iniziativa finalizzata a raccogliere fondi (ben 4.000 euro, nella circostanza) destinati parte ai bisogni della parrocchia parte alla missione di padre Elia Panizza.
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