Dieci incontri al centro diurno di via Manzoni a cura dei Servizi sociali del Comune, del Gruppo volontari assistenza agli anziani e della Pro loco
(C.Bott.) “Sia pure con un numero limitato di presenze, a breve riprenderanno le attività anche al centro diurno “Giorgio e Irene Falck”. E’ in fase di stesura un regolamento che avrà carattere transitorio nelle sue regole più stringenti, indispensabili per tenere sotto controllo i rischi derivanti dalla pandemia tuttora in atto”.
Guido Zucchi, assessore ai Servizi sociali del Comune di Mandello Lario, annuncia la prossima ripartenza della struttura di via Manzoni e lancia le iniziative che verranno proposte da qui ai prossimi mesi.
“Sono già in fase di attuazione - spiega - i corsi di lingua italiana per donne straniere e a breve inizieranno le attività di carattere ludico-sociale espressamente dedicate agli anziani, mentre prossimamente partiranno, a cura della Pro loco, anche i corsi di lingua straniera per i mandellesi che fossero interessati a frequentarli”.
Particolare attenzione verrà poi rivolta al progetto mirato a prevenire e a rallentare la decadenza cognitiva attraverso l’esercizio. “Da anni - specifica l’assessore - il Gruppo volontari assistenza agli anziani di Mandello ha incluso tra i propri obiettivi anche quello di informare e intervenire sul tema del decadimento cognitivo, condizione che interessa principalmente le persone in età avanzata”.
“Adottando le opportune cautele - aggiunge - è finalmente tornata la possibilità di incontrarsi e per affrontare con decisione questa problematica e avviare un progetto ideato prima del Covid era nata una “squadra” composta dal Gruppo volontari assistenza agli anziani, dalla Pro loco e dai Servizi sociali del Comune di Mandello”.
Il progetto in questione è denominato “AllenaMente”. “Secondo uno studio condotto dalla Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS - Università Cattolica del Sacro Cuore, in collaborazione con l’IRCCS San Raffaele di Roma - osserva sempre Guido Zucchi - in Italia ci sono attualmente 735.000 persone affette da un lieve declino cognitivo chiamato Mild cognitive impairment. Si tratta di un insieme di lievi deficit della memoria che non inficiano eccessivamente la qualità della vita quotidiana, ma che potrebbero essere indicatori di un futuro peggioramento di questa condizione. Infatti nel giro di pochi anni dalla diagnosi un soggetto su due con declino cognitivo svilupperà la demenza vera e propria”.
Con “AllenaMente” i promotori del progetto si ripromettono di sottoporre un gruppo di non più di 15 soggetti a partire dai 65 anni di età a un ciclo di stimolazione neurocognitiva. Il fine è di preservare le funzioni cognitive e favorire in tal modo la conservazione del maggior livello di qualità di vita possibile.
Gli incontri (ne sono in programma dieci) si terranno il mercoledì sera al centro diurno.
Quali gli obiettivi? A rispondere è sempre l’assessore: “Il cervello conserva la capacità di modificarsi e adattarsi. La scienza ha ulteriormente dimostrato che il cervello continua a possedere una notevole capacità di produrre, adattare e modificare modelli di connessioni anche in fase di invecchiamento. In tale prospettiva l’allenamento mentale ha lo scopo di aiutare a raggiungere le soluzioni desiderate, gli obiettivi prefissati e di liberare, nonché sviluppare, le proprie potenzialità interiori, mantenendo un livello costante di agilità e flessibilità mentale anche nell’invecchiamento”.
“Sulla base di tali considerazioni - conclude - oggi emergono i primi studi sull’efficacia dell’attività di stimolazione come fattore di prevenzione del deterioramento cognitivo. In tale prospettiva il percorso di stimolazione cognitiva, associato ad attività ricreative di aggregazione e all’attività motoria, è finalizzato a perseguire questi obiettivi specifici: promuovere il maggior livello di benessere psico-fisico possibile, preservare il più a lungo possibile il funzionamento cognitivo, prevenire la deflessione timica (precursore della depressione), la demotivazione e la demoralizzazione, che potrebbero danneggiare gli anziani, oltre a incrementare la motivazione all’apprendimento e all’esercizio di nuove abilità”.
Intanto la sera di martedì 12 ottobre, con inizio alle 20.45, al cineteatro comunale “Fabrizio De André” verrà proiettato il film del 2020 The father - Nulla è come sembra di Florian Zeller, interpretato da Anthony Hopkins e Olivia Colman.
La proiezione sarà preceduta da una breve introduzione al progetto “AllenaMente” a cura della psicologa dottoressa Francesca Mauri.
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